Segnali di distensione tra Vastese Calcio e amministrazione comunale sulla vicenda dei lavori di adeguamento allo stadio Aragona, chiuso dallo scorso 11 novembre. In una conferenza stampa a palazzo di Città è stato fatto il punto su quanto fatto fino ad oggi per ottemperare alle 13 prescrizioni della Commissione di vigilanza per il pubblico spettacolo e gli impianti sportivi nell’ottica di riottenere il nullaosta per l’apertura al pubblico dell’impianto. Accanto al sindaco Francesco Menna e all’assessore allo sport Carlo Della Penna c’erano il vicepresidente della Vastese, Luigi Salvatorelli, il direttore generale Andrea Masciangelo e l’architetto Enzo Di Pasquale, tecnico incaricato dalla società biancorossa per la progettazione e la direzione dei lavori. Mancavano i presidenti Franco Bolami e Pietro Scafetta che, a inizio mese, hanno annunciato di lasciare la società a fine stagione proprio a causa della vicenda-Aragona.
Il sindaco Menna ha spiegato come «molte altre città hanno avuto problemi sugli impianti sportivi. Le verifiche della Commissione di vigilanza hanno rilevato criticità da risolvere e ci siamo messi al lavoro con la Vastese per affrontarle. Una parte degli interventi sono stati già eseguiti dalla società. Ora daremo impulso al lavori perchè, in un paio di mesi, sia tutto a posto e così che, tra qualche mese, Vasto abbia uno degli impianti migliori d’Abruzzo». La stima, ribadita nell’aula Vennitti, è di completare gli interventi in due mesi per poi convocare la Commissione di vigilanza che dovrà dare il suo parere.
Il primo cittadino ha ricordato anche i finanziamenti ottenuti in questi anni dalla Regione per i lavori allo stadio. «In passato abbiamo avuto 70mila euro con l’emendamento di Paolucci per il settore distinti, ci sono i 68mila euro con l’emendamento di Sabrina Bocchino e i 200mila euro, che saranno utilizzati per questi lavori, grazie alla proposta di Pietro Smargiassi». Ha poi chiarito la questione della possibile ordinanza di riapertura in deroga dello stadio, almeno parziale, invocata da tifosi e società. «Il sindaco, anche in passato, ha sempre firmato l’ordinanza per tenere aperto lo stadio. Ora, di fronte alla Commissione di vigilanza, non è più possibile fare un’ordinanza di riapertura in deroga. Oltre a violare delle prescrizioni della Commissione sarebbe mettere le persone a rischio».
Il vicepresidente della Vastese Luigi Salvatorelli, che sta seguendo i lavori, ha ricordato i «grandi sacrifici di questa società, in particolare di Franco Bolami e Pietro Scafetta che, con tutti i dirigenti, stanno portando avanti da anni questo progetto». Il suo auspicio è di poter completare presto i lavori «che ci daranno un’Aragona con 4950 posti a sedere in piena sicurezza». Concetto ribadito anche dal direttore generale Andrea Masciangelo. «Questa società sta lavorando per restituire ai colori biancorossi un ruolo importante, adempiendo a tutto ciò che è di sua competenza. Negli ultimi mesi credo di siano visti i risultati,. Sono stati fatti anche investimenti importanti e mi auguro che arrivino ancora risultati sul campo e la riapertura dello stadio».
L’architetto Enzo Di Pasquale è stato chiamato dalla Vastese per curare la fase progettuale ed esecutiva dei lavori, vista la sua esperienza nel settore dell’impiantistica sportiva. «Il nostro obiettivo è ottenere l’agibilità dello stadio Aragona per poterlo riaprire a tutti garantendo la sicurezza. Stiamo lavorando e spero di essere l’autore, con voi, della riapertura» che, una volta ottenuto il certificato di agibilità, farà stare tutti sereni per almeno dieci anni. Dall’assessore allo sport Carlo Della Penna è poi arrivato anche l’input affinchè «lo stadio, oltre che sicuro, sia anche bello. Magari non in questa fase, visto che i fondi a disposizione serviranno per ottemperare alle prescrizioni della Commissione, ma in un secondo momento continueremo a lavorare sull’Aragona».