Un incontro per capire, far comprendere ed, al tempo stesso, una tavola rotonda tra esperti e lavoratori del settore per pianificare insieme i prossimi passi da fare e le mosse con cui rendere, nel minor tempo possibile, la Cozza dei Trabocchi uno dei prodotti DOP (Di Origine Protetta). Si è tenuto questa mattina, lunedì 22 maggio a Fossacesia l’appuntamento denominato “La Cozza dei Trabocchi verso la DOP” organizzato nell’elegante location di Villa Mayer dal Gal Costa dei Trabocchi e dall’associazione Cozza dei Trabocchi.
Tra gli ospiti e i relatori erano presenti numerosi sindaci del territorio (tra cui Di Giuseppantonio e Caravaggio), Maurizio Di Pietro, Carlo Pavone ed Antonio Spinelli dell’ OP Acquacoltori della Costa dei Trabocchi, Francesco Di Filippo, dirigente del Servizio Sviluppo Locale ed Economia Ittica della Regione Abruzzo, Franco Ricci, presidente Flag Costa dei Trabocchi, Gilberto Ferrari, presidente Cirspe e Pietro Giorgio Tiscar, docente di Medicina, Microbiologia e Epidemiologia Veterinaria all’università di Teramo.
«La valorizzazione dei prodotti ittici è una parte importante nel processo di promozione turistica: la riscoperta di un’economia legata ai prodotti del mare è importante anche nell’arricchire la rinnovata visibilità avuta dalla nostra costa a seguito della Grande Partenza del Giro d’Italia» ha affermato il sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio nel suo discorso di apertura. «La DOP – ha sottolineato Franco Ricci del Gal Costa dei Trabocchi, può essere il coronamento a questa nuova organizzazione di produttori che con la certificazione potranno beneficiare anche d’importanti risorse economiche a fondo perduto. Il riconoscimento da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, può dare visibilità ad un prodotto di qualità ma anonimo che ora con un marchio identificativo e registrato può diventare un brand per un’eccellenza regionale che si sovrappone a quello della stessa Costa dei Trabocchi, ormai riconoscibile anche all’estero».
Un processo quello verso la DOP che ha delle regole e degli step ben precisi che riguardano la mappatura e classificazione delle acque costiere divise in tre fasce di purezza e che vede anche in questo caso la costa abruzzese primeggiare con gli impianti di lavorazione di mitili e molluschi che sorgono in acque di categoria A, la più alta. «La nostra realtà – ha sottolineato il presidente di Cozza dei Trabocchi, Maurizio Di Pietro, è nata nel 2o17 ed ora può vantare impianti che vanno da Ortona a Vasto, con oltre cinquanta addetti ed una produzione che rifornisce il mercato ittico soprattutto extra-regionale».
Secondo Pier Giorgio Tescar, dell’università di Teramo, l’importanza dell’acquisizione di un marchio come il DOP è fondamentale «perchè valorizza il territorio, i suoi punti di forza e l’attività stessa dei molluschicultori che potranno così differenziarsi dal mercato e dalla concorrenza grazie e caratteristiche e valori ben precisi». Un processo che potrebbe essere ripetuto anche per le vongole ed il pesce azzurro. Al termine dell’incontro lo chef Nicola Fossaceca, del ristorante “Al Metrò” ha dato vita ad uno showcooking con degustazioni e ricette a base di Cozze dei Trabocchi.