Avvicinare il mondo della scuola all’archeologia. È questo lo scopo del progetto dell’Istituto Omnicomprensivo di Gissi Interpreto i segni del tempo, inserito nel Ptof della scuola, perché «la conoscenza del patrimonio storico-artistico-archeologico del territorio locale gioca un ruolo fondamentale per la formazione di una identità e di una memoria storica condivise del proprio passato contribuendo ad acquisire le basi per una giusta valorizzazione e fruizione dei beni culturali locali», spiega l’insegnante responsabile Daniela Di Biase.
Le scolaresche di classe terza si sono recate a Chieti al Museo archeologico nazionale di “Villa Frigerj” per visitarlo e scoprire l’imponente Guerriero di Capestrano, il più celebre guerriero italico, icona simbolo dell’Abruzzo e della sua identità. Sono state svolte inoltre attività laboratoriali per ripercorrere, insieme alle archeologhe teatine, la vita contadina nel Neolitico e, in particolare, per conoscere e confrontare le coltivazioni di quel tempo con quelle di oggi e gli strumenti utilizzati per la trasformazione, fin dalla macina di pietra del Neolitico.
Le classi quarte e quinte dell’Istituto sono state coinvolte in attività di drammatizzazione a conclusione della lettura e dell’analisi del testo Viteliù – Il Viaggio di Marzio dello scrittore Nicola Mastronardi. L’attività è stata svolta nell’area sacra dei Templi Italici di Schiavi di Abruzzo, alla presenza della dirigente scolastica Aida Marrone che con passione ed entusiasmo ha coinvolto gli insegnanti e gli alunni, dello stesso autore del testo che con gratitudine e commozione si è complimentato con tutti, del Presidente del Centro Italico Safinim, Armando Falasca, e del sindaco del paese Luciano Piluso.
«Queste attività permettono di rafforzare l’importanza dei beni archeologici rendendoli un valore condiviso, inteso come una possibilità di crescita per i ragazzi, per le singole comunità e per la società nel loro complesso».