«Cup, il nuovo servizio parte solo a Teramo. Posti di lavoro a rischio»

«Il nuovo operatore che ha vinto il bando delle Asl di Teramo, Chieti e Pescara per la gestione di alcuni servizi, tra cui il call center del Cup, inizierà ad operare a Teramo dal 1° gennaio. Tuttavia, nelle Asl di Chieti e Pescara il servizio non è ancora partito a causa di richieste differenti da parte delle direzioni sanitarie. Una questione tecnica e farraginosa che sta mettendo a rischio il lavoro degli operatori». Lo affermano i consiglieri regionali del Patto per l’Abruzzo, il campo largo del centrosinistra abruzzese, che avevano già segnalato il caso alla commissione Vigilanza e oggi ha chiesto e ottenuto l’audizione delle sigle sindacali nella commissione capigruppo.

Luciano D’Amico (Patto per l’Abruzzo)

«Gli operatori del call center Cup per le Asl di Chieti, Teramo e Pescara – spiegano  i consiglieri di opposizione – sono sempre stati dislocati nella sede di Lanciano per rispondere alle chiamate telefoniche del Centro uunico prenotazioni delle tre province. Ora, con l’avvio del nuovo operatore nella Asl di Teramo, la prima richiesta della direzione sanitaria teramana è stata quella di spostare il call center da Lanciano a Teramo, creando enormi difficoltà agli operatori che dovrebbero iniziare dal 1° gennaio a lavorare in una nuova sede. I disagi non sono pochi e riguardano sia la logistica che i costi, soprattutto per lavoratori part-time che guadagno circa 500 o 600 euro al mese: basti pensare che il biglietto del treno Lanciano–Teramo costa più di 20 euro, andata e ritorno, o i tempi di percorrenza sulla A14, ormai lentissimi a causa dei rallentamenti cronici dovuti ai cantieri che congestionano l’autostrada. È una situazione che richiede soluzioni immediate, non si può scaricare sui lavoratori il peso delle scelte organizzative delle Asl. Oggi  l’assessore ha preso l’impegno a fare tutto il possibile per tutelare la sede di lavoro degli operatori. L’incontro per valutare cosa sarà stato fatto è fissato per il 15 gennaio. I dipendenti, però, dovranno iniziare a spostarsi già dal 1° gennaio e a questi lavoratori va data una risposta subito. Terremo alta l’attenzione sul tema affinché questi professionisti, che hanno maturato anni di esperienza, siano tutelati, garantendo dignità lavorativa al personale e qualità del servizio agli utenti».

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