Ieri pomeriggio, nella sede della Provincia di Chieti, alcuni sindaci e rappresentanti dei Comuni montani del comprensorio con altimetria superiore ai 500 metri sul livello del mare, hanno incontrato Arturo Scopino, consigliere provinciale delegato ai Piccoli comuni e alle Aree interne, per un primo approfondimento sulla legge per la montagna voluta dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli.
Il primo aspetto affrontato è stato quello relativo ai criteri che il ministro intende adottare per individuare i centri montani, in attuazione della legge n. 131/2025. I presenti hanno concordato sul fatto che uno dei criteri, quello dell’altimetria, è fondamentale per classificare un Comune come montano. Oltre a questo ve ne sono altri – anche di carattere socio-economico – che possono essere presi in considerazione per far sì che i servizi e le risorse finanziarie previste nella norma (200 milioni di euro) siano calati effettivamente nei contesti montani e più disagiati.

Lo scopo, si legge in una nota della Provincia, è evitare «che i fondi si disperdano in mille rivoli, ponendo un argine al fenomeno dello spopolamento che costringe chi abita in montagna a recarsi nei centri più a valle per le necessità primarie. Inoltre è essenziale che le risorse per la montagna siano destinati integralmente ai Comuni montani, tenuto conto del fatto che i paesi, indipendentemente dall’altitudine, hanno già una legge di riferimento con fondi specifici, così come i contesti disagiati sono recettori di finanziamenti ad hoc da parte dello Stato».
I partecipanti hanno quindi dato mandato al consigliere Scopino di organizzare un incontro dopo le festività natalizie per approfondire ogni aspetto della legge ed elaborare un documento da trasmettere sia al ministro Calderoli che al presidente della Regione Marco Marsilio, per poi presentarlo nel corso di una conferenza stampa alla quale saranno invitati anche gli altri portatori di interesse toccati dalla nuova normativa.













