Un ultimo giorno di scuola speciale prima delle vacanze natalizie per la V classe dell’Ite e la IV classe delle elementari “R. Paolucci” di Casalbordino: un tuffo nella storia della cittadina e della cultura italiana nel pieno centro storico del paese. L’associazione culturale Nuovo Umanesimo ha accompagnato i ragazzi in un viaggio nella storia della Tipografia “De Arcangelis”, un viaggio iniziato nella Saletta delle arti e concluso nello storico palazzo in cui la tipografia ha avuto sede in corso Garibaldi guidati dal presidente dell’associazione Nicola Zinni.

Accompagnati da alcuni docenti, un vivo interesse è stato evidenziato dagli studenti, con numerose domande sia sui testi pubblicati dalla casa editrice che sui macchinari e caratteri appartenuti alla stessa. I libri in mostra provengono dalle collezioni private di Luigi Lucarelli e Duilio e Mario Fornarola, mentre macchinari (attualmente custoditi dal Comune) e caratteri sono stati donati all’associazione dalla famiglia Coladonato con lo scopo di istituire un pubblico Museo delle Arti grafiche.

L’associazione culturale Nuovo Umanesimo ringrazia i dirigenti scolastici e referenti Maria Teresa Santini dell’Ite e la maestra Roberta Pesce delle elementari e la vicesindaca e assessora alla cultura Carla Zinni. La mostra resterà aperta, a richiesta, per tutto il periodo natalizio
«Un Museo delle Arti Grafiche costituito dalle pubblicazioni reperibili della De Arcangelis – che Nuovo Umanesimo si propone da una ventina di anni di istituire a Casalbordino, come nelle parole dell’associazione – risulterebbe, oltre che un omaggio alla benemerita figura del fondatore e una ricognizione della sua qualificata attività editoriale, anche un utile strumento di inquadramento o di indagine di un cinquantennio (1865-1933, anno della scomparsa dell’editore) davvero nevralgico per i profondi mutamenti culturali e strutturali che contrassegnarono la nostra vita regionale».

Fondata nel 1885, la “De Arcangelis” testimonia non solo la vivace proliferazione delle aziende tipografiche abruzzesi in quell’epoca ma anche un nuovo dinamismo culturale volto a indicare e rappresentare, ad un pubblico sempre più alfabetizzato e consapevole, sia il patrimonio storico-culturale che le potenzialità della nostra regione, allora impegnata a partecipare con una sua identità e specificità al processo di integrazione nazionale del giovane Regno d’Italia.

Pur rimanendo un’azienda tipografica “minore”, la “De Arcangelis” ha lasciato un’impronta significativa sia per il livello culturale che per la qualità tipografica delle opere impresse, riuscendo a catalizzare il coraggio imprenditoriale del suo fondatore con l’appassionato e qualificato lavoro intellettuale di una schiera di insigni autori: da Antonio De Nino a Filippo Masci, da Emile Bertaux a N. F. Faraglia, da Giovanni Pansa a Pietro Piccirilli, da Giovanni De Caesaris a Silvio Spaventa, da Ettore Moschino a Carlo Ignazio Gavini e a tanti altri esponenti della cultura regionale tra ‘600 e ‘900.

«Ne è scaturita una produzione editoriale di oltre 400 pubblicazioni inerenti alla storia o all’arte, alla medicina e all’agronomia, alla religiosità o al folclore, ma anche alla pedagogia e alla didattica, con manuali scolastici e testi grammaticali da proporre come validi supporti all’istruzione o alla formazione delle nuove generazioni, quando si avviano nella nostra regione importanti processi di scolarizzazione e informazione pubblica; da rilevare che, a fine ‘800, l’Abruzzo registra una stimolante diffusione di pubblicistica periodica, cui contribuisce validamente anche la nostra editrice con la stampa sia di giornali locali, come L’Eco D’Abruzzo (1890) e L’Eco della Marsica (1890), sia di riviste specializzate, con illustri direttori e collaboratori, vedi la Rassegna Abruzzese di Storia e Arte, diretta da Giovanni Pansa e Pietro Piccirilli, impressa dai torchi della Carabba nei primi due anni (1897-98) o della De Arcangelis nei successivi due (1899-1900); Abruzzo Magistrale, periodico quindicinale della scuola e dei maestri della Regione, diretto da Rosario Iavicoli (1909 e 1910); la Rivista Giuridica Abruzzese diretta da Vincenzo Speranza con un comitato scientifico di emeriti accademici delle Università dì Roma, Napoli, Bari, Palermo e Milano».

Tra le opere che hanno maggiormente qualificato la produzione editoriale della De Arcangelis, sono senz’altro da annoverare i tre pregevoli volumi, con eleganti tipi e preziosi fregi o illustrazioni, che riproducono atti e memorie del Convegno Storico Abruzzese-Molisano svoltosi a Roma nel 1931, inaugurato dal Ministro dell’Educazione Nazionale e presieduto da Enrico Carusi.

«La professionalità e lo spirito imprenditoriale, sempre palesati con larghezza di rapporti e di vedute, nonostante la dislocazione periferica così lontana dai principali circuiti editoriali, procurarono al Commendator Nicola De Arcangelis gratificazioni e riconoscimenti sia in ambito regionale (collaborò assiduamente, in qualità di “vice” col presidente della Camera di Commercio Mezzanotte, e instaurò rapporti di devota amicizia coi membri del Cenacolo Michettiano) sia in ambito nazionale dove riscuoteva lusinghieri apprezzamenti dai rappresentanti preminenti del mondo editoriale, come Mondadori, Ricordi e Sandron, specie quando entrò con loro a far parte (1927) del Consiglio Nazionale degli Industriali di Arti Grafiche d’Italia».













