Investito da un’auto in transito sulla statale, muore orso marsicano

Un orso bruno marsicano è stato investito e ucciso nella serata di ieri lungo la strada statale Sora-Avezzano. L’incidente è avvenuto intorno alle 22, all’altezza del chilometro 27, nei pressi dell’uscita Le Rosce. L’animale, un maschio subadulto di età stimata tra i 4 e i 6 anni, sarebbe morto sul colpo a causa dei gravi traumi riportati, probabilmente un trauma cranico.

(foto Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo che, non essendo presenti veterinari reperibili in zona, hanno richiesto il supporto dell’équipe veterinaria del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. I sanitari del Parco hanno raggiunto l’area dopo circa 45 minuti, trattandosi di un territorio esterno sia al Parco sia all’Area contigua, e hanno potuto solo constatare il decesso dell’animale. La carcassa è stata rimossa e trasferita a Pescasseroli, da dove sarà inviata all’Istituto zooprofilattico di Teramo per la necroscopia e gli accertamenti del caso.

La dinamica dell’investimento, che avrebbe coinvolto almeno due veicoli, è ora al vaglio dei carabinieri. Non si registrano feriti gravi, anche se uno dei conducenti ha riportato un trauma a una spalla ed è stato sottoposto ad accertamenti ospedalieri. L’episodio si aggiunge a una lunga serie di incidenti che coinvolgono la fauna selvatica e riporta all’attenzione il tema della difficile convivenza tra grandi mammiferi, infrastrutture viarie e territori abitati.

Nei giorni scorsi, intanto, il Parco nazionale d’Abruzzo ha portato a termine un’operazione di segno opposto, accolta con cauto ottimismo: il rilascio in natura dell’orsa Nina. L’animale, seguito dal Servizio scientifico e veterinario del Parco insieme al Servizio di sorveglianza, è stato rimesso in libertà dopo un’attenta valutazione sanitaria, come previsto dalle linee guida per il rilascio dei cuccioli di orso bruno marsicano.

Prima del ritorno in natura, Nina era stata gradualmente preparata all’ibernazione, con una riduzione dell’alimentazione e un aumento del tempo trascorso in tana. La scelta del momento e del luogo del rilascio è stata effettuata sulla base di criteri precisi: aree interne al Parco, idonee allo svernamento, con bassa presenza umana e lontane dai centri abitati. Determinanti anche il peso e il comportamento dell’orsa, che con i suoi 38 chilogrammi è stata ritenuta in condizioni adeguate per affrontare l’inverno.

L’operazione si è svolta con la massima riservatezza per ragioni di sicurezza. Nina è stata dotata di un radiocollare Gsm che consentirà un monitoraggio costante a distanza. «Ora inizia la parte più delicata — ha spiegato il direttore del Parco — monitorarla e sperare che riesca a vivere libera nel suo ambiente naturale e a contribuire alla sopravvivenza della specie».

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