Si torna in aula oggi per la vicenda della tomba profanata nel cimitero di Cupello. Tre gli imputati, tutti diciannovenni cupellesi. Uno di loro ha proposto il patteggiamento su cui la giudice, Stefania Izzi, dovrà decidere nell’udienza di oggi, gli altri due hanno scelto il rito abbreviato.
I fatti risalgono al 7 giugno scorso. I tre giovani, F.D.F., M.M. e D.G.A., erano entrati nel camposanto dirigendosi verso una cappella. Qui, usando delle zappe rubate poco prima, avevano aperto la bara del defunto di una famiglia cupellese.
Le indagini dei carabinieri hanno permesso di individuarli. Secondo quanto affermato dal pm, Domenico Seccia, nella richiesta di rinvio a giudizio, gli imputati avrebbero profanato la sepoltura per appropriarsi di monili in oro e di altri oggetti di valore che pensavano potessero trovarsi all’interno feretro. I tre dopo essere entrati nella cappella, avevano rimosso le coperture di due lapidi di marmo e, dopo aver distrutto la parete, erano riusciti a scassinare la bara di zinco all’altezza delle mani e del bacino della salma. Erano rimasti a mani vuote perché nessun oggetto di valore era stato tumulato con la salma.














