Sessanta giorni di tempo. Se li è presi la Corte d’Appello dell’Aquila per decidere sul ricorso di Nathan e Catherine che chiedono il ricongiungimento coi loro tre bambini. La famiglia che vive nel bosco di Palmoli, per ora, rimane divisa, anche se mamma Catherine vive nella stessa casa famiglia dei figli e papà Nathan può andare a trovarli durante la giornata.

Oggi, all’Aquila, nell’udienza documentale, gli avvocati Marco Femminella e Daniela Solinas hanno depositato le memorie, mentre la curatrice speciale e la tutrice, Marika Bolognese e Maria Luisa Palladino, hanno prodotto i documenti contenenti i loro pareri sulla situazione dei tre bambini di 6 e 8 anni, ospitati dal 20 novembre nella casa famiglia di Vasto insieme a mamma Catherine Birmingham, mentre papà Nathan Trevallion alloggia a Palmoli, nell’abitazione messa a disposizione da un imprenditore locale in attesa dei lavori di adeguamento della casa nel bosco.
«Nella vicenda è venuto completamente meno un passaggio ritenuto fondamentale e previsto dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e recepito in Italia dalla giurisprudenza, ovvero l’ascolto dei minori che, secondo la difesa, è stato completamente disatteso», è la posizione degli avvocati. Riguardo all’istruzione parentale, garantita dalla Costituzione, per la figlia più grande i genitori, affermano i legali, avevano ottenuto l’ammissione all’esame di idoneità di una scuola statale, la cui documentazione è stata acquisita solo dopo l’ordinanza di allontanamento dei bambini dalla casa di Palmoli. Inoltre, secondo Femminella e Solinas, non è vero che i minorenni vivessero isolati, ma le interviste realizzate dal programma televisivo di Italia 1 Le Iene testimonierebbero la possibilità di socializzare che veniva loro garantita dai genitori. I contatti con gli assistenti sociali sarebbero stati marginali anche per via delle difficoltà di comprensione della lingua.















