Sinistra Civica Ecologista chiede la sospensione del “disboscamento” di via Madonna delle Grazie

«Via Madonna delle Grazie sta per cambiare, ma non nel modo raccontato. Abbiamo letto tutta la documentazione del progetto, pagina per pagina. E ciò che emerge è molto diverso dal racconto ufficiale». A pochi giorni dall’inizio dell’abbattimento, Sinistra Civica Ecologista interviene nel dibattito sul disboscamento della trafficata strada dove, a partire dal 15 dicembre saranno tagliati 69 lecci.

«Non esistono studi sul traffico, sui pedoni o sui punti critici della strada – scrive il gruppo che alle ultime elezioni ha sostenuto Fabio Travaglini – Un intervento definito “messa in sicurezza” dovrebbe partire da dati, rilevazioni, analisi. Qui non c’è nulla. Non esiste una perizia sugli alberi. Nessuna valutazione tecnica sulla loro stabilità, nessuno studio di alternative. Eppure verranno abbattuti 69 alberi maturi».
«Quanti ne ripiantano? Il progetto dichiara 21 alberi nuovi, ma nelle tavole se ne vedono meno: solo 15 aiuole predisposte. In più, le essenze indicate variano da un documento all’altro: cedri, magnolie, peri… senza coerenza tecnica né chiarezza».

«La pista ciclabile non è progettata in sicurezza: è posta sul lato con più accessi, passi carrabili e conflitti auto/bici. Se mai sarà prolungata, incrocerà tre strade molto trafficate. Nei documenti non c’è alcuno studio indipendente sulla sicurezza. Riduzione dei parcheggi, nessun miglioramento per autobus e trasporto pubblico locale. Non sono previste nuove fermate né pensiline».

«La comunicazione è quasi inesistente. Sono apparsi bollini sugli alberi senza spiegare ai cittadini che cosa significhino e quali piante verranno abbattute o sostituite. Il progetto dice di rispondere a richieste dei residenti, ma non spiega in alcun modo come queste richieste si siano trasformate in 70 alberi tagliati, una ciclabile in un punto critico e nessuna analisi preventiva».

«Ribadiamo: Sinistra Civica Ecologista non è contraria alla riqualificazione. Siamo contrari ai progetti improvvisati, privi di trasparenza e privi di dati. Chiediamo la sospensione degli abbattimenti, la pubblicazione degli studi mancanti e un confronto pubblico con i cittadini. Una città più sicura si costruisce con serietà, confronto e ascolto attivo verso i cittadini, non con interventi calati dall’alto».

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