Vasto, balneari e opposizione a confronto: tra opportunità e incognite del Piano spiaggia

Il confronto sulle concessioni balneari torna ad animare il dibattito cittadino. Ieri pomeriggio un gruppo di operatori di Vasto Marina ha incontrato l’opposizione consiliare al Gulliver Center di via Incoronata. «Un incontro di ascolto sulle prospettive del Piano spiaggia», lo ha definito il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Vincenzo Suriani. Aspettative, dubbi e preoccupazioni in un momento in cui il Comune si prepara a riscrivere il Piano demaniale.

Il nuovo Piano demaniale

Le linee illustrate dall’amministrazione nelle scorse settimane segnano una rottura rispetto al passato. Il Piano demaniale ipotizzato prevede fronti mare di uguale ampiezza per tutti gli stabilimenti, superando le maxi-concessioni storiche; più spiagge libere distribuite lungo tutto il litorale; l’eliminazione delle recinzioni, così da restituire continuità visiva e maggiore accessibilità alla spiaggia. Per alcuni balneari può essere un’opportunità, per altri un ridimensionamento. Per tutti, la spesa da affrontare per smontare le strutture esistenti e ricostruirle con materiali ecocompatibili.

Come cambieranno gli stabilimenti

Accanto alla redistribuzione degli spazi, il nuovo Piano introduce criteri estetici e funzionali molto più rigidi: stabilimenti realizzati con materiali naturali e strutture leggere, dai colori uniformi e con un impatto visivo ridotto. Le passerelle dovranno integrarsi con la sabbia, i tetti seguire linee non invasive, e i corridoi tra uno stabilimento e l’altro dovranno essere accessibili anche ai non clienti, a garanzia della fruizione pubblica.

La proposta dei balneatori: 6 milioni per Fosso Marino

In questo quadro si inserisce la proposta lanciata dagli operatori balneari: un piano da 6 milioni di euro per riqualificare Fosso Marino — area storicamente problematica a livello di balneabilità — e per ricostruire gli stabilimenti secondo criteri di bioarchitettura. Si tratta del project financing: investimenti privati destinati alle proprie strutture e a risolvere un problema di interesse pubblico in cambio del rinnovo delle concessioni.

L’idea del consorzio Lidi vastesi si basa su un partenariato pubblico-privato. I balneatori si dicono pronti a intervenire sulla vasca di prima pioggia e sulla riqualificazione dei lidi, ma chiedono garanzie e un quadro normativo stabile che permetta loro di programmare investimenti così rilevanti.

La scadenza europea del 2027

Al di là delle ipotesi progettuali e delle iniziative dei concessionari, resta un dato non negoziabile: la direttiva Bolkestein impone all’Italia l’obbligo di applicare la concorrenza nel settore balneare. L’Unione europea ha fissato una scadenza precisa, il 30 settembre 2027, entro la quale tutti i Comuni dovranno indire le gare pubbliche per l’assegnazione dei lotti di spiaggia.

La procedura d’infrazione contro l’Italia è ancora aperta e non lascia margini per proroghe o rinnovi automatici. A Vasto l’approvazione del Piano demaniale marittimo comunale è prevista per la prima metà del 2026. Da un lato il nuovo strumento di pianificazione, dall’altro la proposta dei balneatori. La compatibilità tra i due documenti, al momento, non è scontata.

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