Catherine e Nathan smentiscono la versione dell’ex legale: «Non rifiutiamo le proposte di aiuto»

«Non è vero che stiamo rifiutando le proposte alternative del Comune»: Catherine Birmingham e Nathan Trevallion (da giorni in silenzio stampa) smentiscono la ricostruzione fatta ieri dall’ormai ex legale Giovanni Angelucci e inviano alla stampa – tramite i nuovi difensori Marco Femminella e Danila Solinas – un comunicato in cui spiegano la propria posizione.
Ciò che emerge è una versione differente da quella fatta circolare da Angelucci nella giornata di ieri, con le sue dichiarazioni rilanciate dall’Ansa, dopo l’annuncio della rinuncia al mandato, soprattutto riguardo il rifiuto delle offerte arrivate da Comune e imprenditori locali.

Tra i passaggi chiave, c’è il fatto di aver potuto leggere integralmente (in lingua inglese) tutta l’ordinanza del tribunale per i minorenni solo due giorni fa (e non giovedì scorso quando c’è stata la collocazione dei bambini e di Catherine nella struttura).
Differente anche la versione sulla fine del rapporto tra legale e famiglia. Angelucci ieri aveva dichiarato di aver rimesso il mandato, mentre la coppia parla di revoca.

Riportiamo integralmente il comunicato:

Gentilissimi,
ci accingiamo a scrivere questo breve comunicato stampa perché sentiamo, oggi più che mai, il bisogno di ristabilire verità e chiarezza in una vicenda drammatica che ha coinvolto, ed anzi stravolto, la nostra famiglia.

La scelta che ci ha indotti a revocare il mandato all’avvocato Angelucci passa attraverso il bisogno di una comprensione e di un confronto dialettico nonché prettamente giuridico con le Istituzioni con cui abbiamo la necessità imprescindibile di interloquire.
Siamo grati dell’attenzione che ci è stata riservata ma vogliamo che passi un messaggio chiaro: ogni nostra scelta, ogni nostro passo compreso il trasferimento in questa straordinaria terra che ci ha accolti, è stato orientato al benessere psicofisico dei nostri splendidi bambini, che sono stati, sono e saranno il baricentro unico e indiscusso del nostro cammino.

La difficoltà nel parlare e comprendere la lingua italiana, in particolare i tecnicismi legati agli aspetti giuridici, ha certamente costituito un problema enorme nella possibilità di interloquire correttamente e di cogliere le dinamiche processuali di e ciò che stava succedendo.
Solo due giorni fa, e per la prima volta, siamo stati posti nella condizione di leggere in lingua inglese la ordinanza che è stata emessa e quindi di comprenderla nella sua interezza.

Ancora questa mattina continuiamo a leggere su alcune testate giornalistiche che saremmo testardamente arroccati su posizioni intransigenti e rigide e che staremmo rifiutando il supporto di istituzioni e privati che mettono a nostra disposizione abitazione alternative. Non è assolutamente vero.

Non sappiamo da chi queste notizie siano state veicolate ma è certo che chi lo ha fatto ha posto in essere una condotta scellerata e falsa. Abbiamo la gioia di preservare il nostro spirito e la nostra filosofia di vita ma non per questo vogliamo essere sordi alle sollecitazioni che vengono dall’esterno.

Unitamente ai nostri nuovi difensori, una volta compreso il senso pieno di questo percorso, anche e soprattutto attraverso la traduzione degli atti del fascicolo del tribunale, siamo pronti a condividerne il fine. Siamo, oggi, nella piena coscienza di non avere di fronte un antagonista ma una Istituzione che come noi, siamo certi, ha a cuore la salvaguardia e la tutela dei nostri bambini. Quindi abbiano un fine comune.

Ci dispiace profondamente che non si sia avuto modo di dimostrare, anche in ragione della tardività della produzione di alcuni documenti che avevamo consegnato, come la educazione parentale sia da noi strettamente osservata, curata e gestita nel pieno convincimento della importanza dell’istruzione e della apertura mentale che deve essere data ai nostri figli.

Ribadiamo con assoluta fermezza che è falso quanto si dice in ordine ad un nostro rifiuto sull’aiuto offerto dal sindaco e da privati per una abitazione alternativa in attesa della ristrutturazione della nostra casa.
Quindi vogliamo concludere ringraziando tutte le persone e tutti i soggetti istituzionali che ci sono stati vicini e che ci auguriamo resteranno vicino a noi con la lealtà e la serenità che sono imprescindibili laddove sono posti in gioco valori primari della vita delle persone».

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