Fondo sanitario nazionale: densità demografica e dispersione territoriale nei criteri di ripartizione

La Conferenza delle Regioni e delle pubbliche amministrazioni ha approvato la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale (Fsn) per il 2025, inserendo tra i criteri la densità demografica e l’estensione territoriale. Da tempo, il presidente abruzzese, Marco Marsilio, si era fatto portavoce di tale esigenza «per riequilibrare il Fondo a favore delle piccole Regioni che soffrono lo spopolamento e la prevalente condizione montana».

L’accordo prevede l’inserimento del criterio “densità abitativa/estensione territoriale” nella cosiddetta “Quota premiale” (pari allo 0,25% del Fsn) per un importo pari a 41 milioni complessivi, da distribuire tra le Regioni interessate. L’impegno è di inserire stabilmente tale criterio nel 2026 all’interno del Fondo “Indistinto”, che è pari al 98,5% del Fsn. È stata già insediata, allo scopo, ed è al lavoro la commissione di esperti universitari selezionati dalla Conferenza stessa, che entro due mesi dovrà consegnare uno studio scientifico e indipendente per delineare i costi reali del servizio sanitario, con particolare riferimento agli elementi che influenzano tali costi a seconda della diversità delle condizioni fisiche, sociali ed economiche delle diverse Regioni.

Grazie all’inserimento di questo criterio, la Regione guadagna circa sei milioni in più nella quota premiale, rispetto alla proposta presentata nel mese di maggio scorso in commissione Salute, fatta con i criteri tradizionali con i quali da almeno tre decenni si distribuisce il Fondo.

«Ringrazio i presidenti e gli assessori delle Regioni Basilicata, Calabria, Liguria, Marche, Molise, Sardegna e Umbria che hanno fatto squadra con il sottoscritto e con l’Abruzzo, costituendo una realtà forte e coesa, al di là delle diversità politiche e geografiche delle Regioni, tutte accomunate dalla condizione di scarsa densità demografica, estensione territoriale e caratteristiche orografiche montane – dice oggi Marsilio – conducendo una battaglia di equità e di civiltà. Abbiamo colto un grande obiettivo politico, anche se per ora più simbolico che concreto sotto il profilo economico. Ma con un impegno chiaro sulla ripartizione del prossimo anno, e una prospettiva seria di riequilibrio tra Regioni forti e Regioni piccole e deboli, per garantire il diritto alla salute a tutte le latitudini».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *