L’omnicomprensivo di Gissi celebra la Giornata dell’albero, messe a dimora nuove piante

L’Istituto Omnicomprensivo “G.Spataro” di Gissi anche quest’anno celebra la Giornata dell’albero: è un appuntamento che i bambini attendono con interesse, per il quale si mobilitano energie e risorse di tutta la comunità educante e che ogni anno è spunto di azioni e discussioni che arricchiscono il dialogo educativo e che alimentano la crescita di tutti noi.

Per questa ragione la dirigente Aida Marrone e gli insegnanti tutti attendono questa ricorrenza come un momento fondamentale del patto tra scuola e comunità: «gli alberi ci raccontano la nostra storia, rappresentano la nostra cultura e ci offrono uno sguardo sul futuro donandoci il privilegio di una visione alternativa, offrendoci un esempio di resilienza e di convivenza che è più che mai necessario, soprattutto con il cambiamento climatico oggi in atto. L’osservazione degli alberi e delle specie vegetali in genere ci invita a riflettere sulla nostra relazione con la natura, sulle criticità del nostro impatto e sulla cura che dobbiamo riversare su questo immenso patrimonio. Gli studenti di ogni ordine e grado del nostro istituto, hanno preso spunto da questa giornata per osservare, discutere e scatenare la loro creatività in un numero ampissimo di esperienze educative, artistiche, musicali, scientifiche, di lettura e scrittura, di scambio con il territorio e con chi lo abita».

L’alleanza tra scuola e comunità si rafforza ogni anno con la donazione da parte dei carabinieri forestali della locale stazione di Gissi di piccole piante destinate ai vari plessi per la piantumazione, per permettere ai bambini di osservare la loro crescita, sostenuta dall’esercizio necessario della cura di tutti; il modello della educazione all’aperto, già saldo nel nostro istituto si radica ancora di più, con il contributo di questa iniziativa che ci offre la possibilità di sentirci parte di una comunità vivente allargata e molto più varia del mondo animale.

Lo scienziato neurobiologo Stefano Mancuso ci ricorda che «abbiamo costruito un mondo che sembra prescindere dalla popolazione più numerosa della terra. L’unica che, con la propria esistenza, permette la vita: le piante»; per questa ragione i bambini, che sono i germogli del futuro, hanno compreso che ogni cosa che facciamo ha un impatto sull’ambiente e che tutto può essere fatto in un altro modo, ripensando la nostra esistenza per renderla più sostenibile nel rispetto della vita e del pianeta.

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