Il Prg della discordia, De Nicolis fa i nomi degli inadempienti. Il 28 novembre la “resa dei conti”

«Il piano regolatore di San Salvo potrebbe essere votato solo da due membri del consiglio comunale». La maggioranza di centrodestra, dopo le numerose prese di posizione dei consiglieri di minoranza ed ex-maggioranza, rompe il silenzio e interviene sul caso del commissariamento del futuro prg di San Salvo deciso nel consiglio comunale del 29 settembre con una conferenza stampa.

Oltre alla sindaca Emanuela De Nicolis, presenti anche altri membri della maggioranza, tra la presidente Tiziana Magnacca, assessori e consiglieri. La prima cittadina ha ripercorso le tappe della vicenda che ha al centro le tavole per ricostruire la consistenza delle proprietà immobiliari dei consiglieri comunali e dei loro parenti fino al quarto grado. È il documento, basato sull’autocertificazione, necessario per stabilire eventuali conflitti d’interessi e, in base a questi, stabilire chi potrà votare il prg o dovrà esimersi a causa di modifiche (incremento o decremento) che il piano potrebbe apportare alle proprietà immobiliari. «Non ci sarebbe il numero legale per votarlo in consiglio comunale», ha evidenziato De Nicolis.

La vicenda ha avuto inizio il 23 dicembre del 2024 con un primo consiglio comunale sulla trasparenza dal quale è emerso che alcuni consiglieri non hanno dichiarato la propria parentela fino al quarto grado con la conseguente richiesta di adempiere. Si arriva così al 3 luglio 2025, quando, secondo la ricostruzione di De Nicolis, gli uffici sollecitano una prima volta l’invio delle autocertificazioni. Il 25 luglio viene convocata la commissione Ecologia e Ambiente – dal presidente Nicola Di Ninni – ma gli esponenti di minoranza non si presentano. Seguono quindi i solleciti del 28 e 31 dello stesso mese; con quest’ultimo si dà anche un termine di cinque giorni per adempiere.

«Tutti hanno presentato l’autocertificazione – precisa la sindaca – ma in diversi non hanno poi risposto alla richiesta di integrazioni visto che avevano dimenticato di fornire le consistenze immobiliari dei parenti fino al quarto grado».
Così, De Nicolis fa i nomi – «visto che sono atti pubblici e che parliamo di consiglieri comunali» – come richiesto, d’altronde, in diverse occasioni da chi si oppone alla nomina di un commissario. Secondo i documenti citati in conferenza stampa, a non aver inviato le integrazioni sono Giancarlo Lippis (San Salvo Popolare e Liberale), Giovanni Mariotti (Democratici per San Salvo), Fabio Travaglini (Più San Salvo) ed Emanuela Tascone (Pd) «che ha inviato alcuni documenti il giorno stesso del consiglio comunale, ampiamente dopo i termini».
Oltre a loro, non hanno inviato le integrazioni al prg anche i due consiglieri di maggioranza Roberto Rossi e Maria Travaglini (San Salvo Città Nuova) e l’altra di minoranza, Michela Torricella (Pd), «Loro però sono “giustificati” perché hanno già dichiarato la propria incompatibilità».

Nicola Di Ninni

Oltre ai consiglieri citati, in base ai documenti prodotti dagli altri membri dell’assise civica e presumendo l’incompatibilità degli inadempienti, resterebbero solo due consiglieri compatibili, numero nettamente al di sotto di quello legale: da qui, la richiesta di nominare un commissario.
La sindaca, ammette, anche una dimenticanza procedurale da parte del consiglio del 29 settembre: «l’assise civica sarà riconvocata per il prossimo 28 novembre e in quell’occasione ogni consigliere dovrà dichiarare la propria compatibilità o incompatibilità, lo prevede la legge ed effettivamente non è stato fatto. E bisognerà tenere bene in mente che si è tenuti a dichiarare il vero».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *