Dirigente rinviato a giudizio, FdI: «Il Comune si costituisca parte civile»

Il Comune di Vasto si costituisca parte civile nel processo in cui è imputato il suo dirigente. Lo chiede Fratelli d’Italia in merito alla vicenda «del rinvio a giudizio di un dirigente comunale, il dottor Vincenzo Toma, cui è stato contestato il reato di peculato in merito a un “premio di risultato” di circa 30.000 euro, risalente al 2020. Noi siamo garantisti, e confidiamo che il dottor Toma possa chiarire quanto avvenuto e dimostrare la sua innocenza in sede processuale», scrivono in una nota i consiglieri comunali Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo.

Da sinistra: Giangiacomo, Prospero e Suriani (FdI)

«Tuttavia – scrivono in un comunicato – riguardo alla vicenda, alcune considerazioni dobbiamo farle è doveroso che il Comune di Vasto, di fronte a una accusa così grave, si costituisca parte civile. Menna e la sua maggioranza, che si costituiscono in giudizio contro i cittadini per multe e contravvenzioni di importi esigui, di poche centinaia di euro, devono mantenere lo stesso criterio anche di fronte a un possibile danno alle casse comunali di decine di migliaia di euro. Siamo sicuri che il Comune di Vasto si costituirà, se questo non avverrà, presenteremo uno specifico documento in Consiglio per chiedere la costituzione di parte civile del Comune di Vasto. Ferma restando la presunzione di innocenza, ricordiamo che il dottor Toma è un dirigente in pensione, e che se presta ancora servizio come dirigente finanziario, per quanto a titolo gratuito, lo dobbiamo a una scelta personale del Sindaco che, alla luce della accusa di peculato, dovrebbe essere immediatamente rivista. La maggioranza, la società civile, le forze politiche tutte, devono pronunciarsi sul tema e non possono rimanere inerti. I premi di risultato sono sempre stati al centro della nostra azione politica. Abbiamo sottolineato in varie riprese, nel 2019, nel 2020 e nel 2022 che su questo tema mancava trasparenza e che i premi dirigenziali apparivano spropositati rispetto ai risultati raggiunti. Ciò che sta accadendo in sede processuale dimostra che i nostri sospetti non erano così infondati». La prima udienza è stata calendarizzata per il 16 dicembre.

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