«La situazione delle infrastrutture abruzzesi è ormai insostenibile e dimostra, ancora una volta, quanto l’Abruzzo sia stato abbandonato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e dal presidente della Regione Marco Marsilio. Autostrada A14 e Statale 650 “Trignina” sono diventate il simbolo di una gestione inefficace, priva di visione e di qualsiasi attenzione verso i cittadini, i lavoratori e il sistema produttivo», Gianni Cordisco (responsabile Infrastrutture Pd Abruzzo) interviene sul dibattito su due delle principali arterie del territorio.

L’esponente del Partito Democratico sottolinea come «i risultati del recente sondaggio condotto dalle associazioni di categoria tra autotrasportatori e operatori commerciali confermino un allarme che il Pd segnala da tempo: i cantieri interminabili e la gestione disordinata dell’A14 hanno trasformato una delle principali arterie del Paese in una vera “trappola”. I lavoratori denunciano stress, ansia e rischi crescenti, con oltre il 40% degli intervistati che testimonia più di undici blocchi al mese e ritardi superiori all’ora. Non è accettabile che la sicurezza e la salute psicofisica di lavoratori e pendolari siano sacrificate nell’indifferenza generale, mentre merci e imprese subiscono danni economici diretti e indiretti. Il quadro per il sistema produttivo e turistico è altrettanto grave: l’84% degli operatori segnala gravi difficoltà nella programmazione dei viaggi, mentre il 61% denuncia un aumento significativo dei costi per carburante, tempi di attesa e ritardi nelle consegne».
««Sono numeri che raccontano un danno economico sistematico e un freno alla competitività dell’Abruzzo», continua Cordisco, ricordando che il Pd sta valutando insieme a sindaci e associazioni anche la possibilità di azioni legali per il risarcimento dei danni, a partire dallo stress lavorativo, in assenza di un’interlocuzione istituzionale seria.
«Gravissima, è stata inoltre l’assenza di Salvini e del presidente Marsilio alla recente convocazione dei sindaci per discutere l’emergenza della SS 650 Trignina: «È un fatto inaccettabile, che dimostra una distrazione totale sulle principali dorsali di collegamento del nostro territorio. Altro che economia dello spazio: qui sembra di vivere su un pianeta distante anni luce dalle priorità del Governo e della Regione».
«La Trignina – concclude Cordisco – è un’arteria vitale per l’entroterra abruzzese, per il Molise e per l’intera area del Vastese, ma continua a essere una strada insicura, sottodimensionata e ancora ferma alle promesse. I cittadini e i sindaci non chiedono più annunci, ma risposte concrete su messa in sicurezza e raddoppio. Non accetteremo una politica fatta di interventi tampone e propaganda: serve un piano straordinario per la viabilità adriatica e un impegno serio verso le aree interne, che non possono essere lasciate indietro. La politica del centrodestra si sta dimostrando incapace di dare risposte reali sui nodi fondamentali del lavoro, della sicurezza e dello sviluppo. L’Abruzzo ha bisogno di una nuova attenzione, di investimenti certi e di una gestione che rimetta al centro le persone, i territori e la loro connessione con il resto del Paese».









