«Una decina dei 52 prefabbricati proposti per il nuovo resort a Punta Aderci ricadrà direttamente all’interno del perimetro della Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci a Vasto al contrario di quanto hanno affermato in interventi sulla stampa alcuni amministratori vastesi». A precisarlo è Augusto De Sanctis del Forum H2O dopo le dichiarazioni rilasciate oggi a Chiaro Quotidiano da Gabriele Barisano, assessore all’Ambiente del Comune di Vasto.
(foto Forum H2O)
«Per capirlo – afferma – bastava leggere con un po’ di attenzione i documenti depositati dal privato stesso, tra le righe di alcune tavole relative al lotto di intervento. Poi magari per avere ulteriore conferma si può riportare il confine ufficiale della riserva sulle planimetrie depositate con i vari manufatti per rendersi immediatamente e inequivocabilmente conto di questo fatto. Certo, sorprende che tra le tante tavole il proponente non abbia inserito il confine della riserva rispetto alle singole unità abitative previste. Comunque l’intera fila di quelle lato mare, se costruite, ricadrebbe nell’area protetta. Tutto ciò è reso possibile da un’interpretazione favorevole al privato data dagli uffici del comune alle norme del piano di assetto della riserva in relazione a una discrasia che ci sarebbe rispetto alle norme del Piano regolatore comunale, sostiene l’ambientalista, secondo cui “si conferma l’erroneità della procedura finora seguita che non ha attivato la ìvalutazione di impatto ambientale, che è obbligatoria proprio nel caso di un intervento nell’area protetta. Per quanto riguarda il nuovo consumo di suolo non risponde al vero che ci sarà solo il recupero degli edifici esistenti. Anche in questo caso basta mettere a confronto in una stessa immagine le due planimetrie dello stato di fatto e dello stato di progetto depositate dal privato. Oltre ai nuovi prefabbricati ci sarà pure la nuova area wellness per un totale dichiarato di 13.720 mq. Da notare che se l’altezza degli alloggi sarà di 3,5 metri quella degli edifici di supporto sarà di 4,5 metri».
(foto Forum H2O)
«Ci chiediamo – conclude De Sanctis – perché amministratori pubblici intervengano nel dibattito dando ricostruzioni errate che con ogni evidenza vengono smentite dalle stesse carte del privato. Tra l’altro, essendo appunto un intervento di una società privata, sarebbe opportuno un maggior equilibrio nell’analisi della situazione, a maggior ragione se ci troviamo in un comune, come quello di Vasto, che già oggi ha un consumo di suolo triplo rispetto alla media regionale e doppio rispetto a quella nazionale».