Trignina, Mancini: «Disappunto per il mancato raddoppio, evitare annunci che alimentano aspettative»

«Esprimo profondo disappunto per l’esito dell’incontro tenutosi a Roma al ministero delle Infrastrutture dei Trasporti in merito alla Strada Statale 650 “Trignina”, durante il quale è stata confermata la rinuncia al progetto di raddoppio dell’arteria e prospettate soltanto ipotesi di varianti limitate ai tratti più critici». A tracciare un bilancio dai toni ben diversi dai comunicati dei senatori Etel Sigismondi e Costanza Della Porta e della vicesegretaria regionale della Lega, Sabrina Bocchino, è il primo cittadino di Lentella, Marco Mancini.

Marco Mancini

Durante il vertice di due giorni fa, i rappresentanti dell’Anas hanno illustrato le ipotesi al vaglio, mettendo nero su bianco che il traffico giornaliero medio rilevato non giustifica l’esigenza di un raddoppio delle corsie: circostanza, questa, completamente assente dai resoconti dei rappresentanti regionali e nazionali presenti [LEGGI] che, invece, il 30 settembre scorso, dopo il primo incontro, avevano parlato di risorse pronte per lo studio di fattibilità del raddoppio [LEGGI].

«Pur apprezzando ogni intervento volto a migliorare la sicurezza e la viabilità, ritengo insufficiente e non all’altezza delle reali esigenze del territorio l’assenza di un impegno strutturale e concreto su un asse viario che da decenni rappresenta una infrastruttura essenziale non solo per Abruzzo e Molise, ma anche per le regioni limitrofe di Campania e Lazio».

I rappresentanti abruzzesi e molisani presenti all’incontro del 13 novembre

Il primo cittadino lentellese, inoltre, cita anche l’assenza di Matteo Salvini, la cui annunciata partecipazione aveva dettato la scelta della data: «È motivo di rammarico constatare che, nonostante le rassicurazioni delle settimane precedenti, all’incontro non fosse presente il Ministro Salvini. Nella riunione del 30 settembre, noi sindaci avevamo chiesto di evitare la data del 13 novembre perché impegnati nell’assemblea nazionale Anci. Nonostante ciò, l’incontro è stato fissato comunque, garantendoci la presenza del Ministro. Abbiamo rinunciato all’impegno nazionale e siamo andati a Roma per senso di responsabilità, ma proprio chi era stato annunciato come presente non si è presentato. Si tratta di un segnale che il nostro territorio non merita: le comunità che ogni giorno percorrono la Trignina, affrontandone criticità e pericoli, meritano ascolto, rispetto e soprattutto risposte puntuali, non incontri interlocutori privi di decisioni definitive».

«Le decisioni e le successive dichiarazioni devono essere trasparenti: è indispensabile evitare annunci non supportati da fatti, che alimentano aspettative destinate a trasformarsi in delusioni per i cittadini», continua Mancini.

«La Trignina non è una semplice strada, è un collegamento vitale per lavoratori, studenti, imprese, servizi sanitari e mezzi di soccorso. Non possiamo accontentarci di varianti minime o piccoli aggiustamenti, mentre continuiamo a registrare incidenti, anche mortali. Insieme agli altri sindaci del territorio, vigileremo affinché gli investimenti previsti, circa 190 milioni di euro messi a disposizione da Anas per le varianti e per la messa in sicurezza degli svincoli, siano realmente trasformati in opere concrete, utili e realizzate in tempi certi».

Gli interventi illustrati dall’Anas prevedono la realizzazioni di due varianti per rendere meno tortuoso l’attuale tracciato nei territori di Fresagrandinaria e Mafalda, le modifiche agli svincoli e altri interventi di minore entità.

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