Il Comune di Vasto avvi una valutazione d’impatto ambientale (Via) per il progetto di resort a Punta Aderci [LEGGI]. Solo così potrà consentire ai cittadini conoscerlo e proporre eventuali osservazioni (proposte di modifica). È la posizione di Italia Nostra Abruzzo, che rivolge «un appello urgente alla Regione Abruzzo e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, affinché intervengano con fermezza per bloccare questo progetto», che sarebbe «in palese contrasto con i vincoli esistenti, con la tutela dei valori paesaggistici e archeologici e con gli obiettivi della Rete Natura 2000. Chiediamo inoltre che sia finalmente completato l’iter del Parco Nazionale della Costa Teatina, previsto dalla legge n. 93/2001».

«L’area interessata dal progetto risulta sottoposta a vincolo paesaggistico e archeologico, in parte inclusa nella Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci e Sito di Interesse Comunitario (SIC/ZSC) della Rete Natura 2000. Si tratta dunque di una zona di massima sensibilità ambientale e culturale, dove ogni intervento deve essere valutato con la massima cautela e secondo le procedure previste dalle norme nazionali e comunitarie», scrive in un comunicato il presidente regionale, Pierluigi Vinciguerra.
«In tale contesto, la scelta del Comune di Vasto di avviare una semplice Verifica di Assoggettabilità alla VAS, senza coinvolgimento del pubblico ma soltanto dei Soggetti Competenti in materia Ambientale (SCA), appare – sostiene Vinciguerra – impropria e in contrasto con i principi di trasparenza e partecipazione stabiliti dalla direttiva 2001/42/CE e dal D.Lgs. 152/2006. Secondo l’ultimo Rapporto Ispra 2025 sul consumo di suolo, il Comune di Vasto registra un tasso di consumo del 14,92%, quasi il triplo della media nazionale (7,17%) e ben al di sopra della media regionale abruzzese (5,05%). Ogni nuova impermeabilizzazione comporta non solo ulteriore perdita di superficie agricola e naturale, ma anche riduzione della capacità del suolo di assorbire CO₂ e regolare il clima locale».
«Il suolo sano è un serbatoio di carbonio, un regolatore del ciclo dell’acqua e un habitat per la biodiversità: funzioni che vengono irrimediabilmente compromesse quando il terreno viene trasformato o anche solo coperto da strutture anche con materiali “leggeri”. Il vero turismo sostenibile tutela, non consuma. Italia Nostra ribadisce che il valore turistico della Costa dei Trabocchi risiede nella sua autenticità, nella mobilità dolce e nella integrazione tra natura, agricoltura e cultura locale. Negli ultimi anni la Via Verde ha dimostrato come un turismo lento, esperienziale e diffuso possa generare economia senza distruggere il paesaggio, valorizzando i prodotti agricoli, l’artigianato, i borghi e la rete ciclabile. Secondo Istat, nel 2023 gli alloggi privati sono stati la sistemazione più scelta dai turisti italiani (52,9% dei viaggi), mentre a livello europeo le prenotazioni di affitti brevi nel 2024 sono cresciute
del +28,3% (Eurostat). Le principali organizzazioni del turismo (UN Tourism, WTTC, ENIT) confermano che la crescita attuale si basa sulla qualità dell’esperienza e sulla tutela dei paesaggi, non sulla moltiplicazione di resort in aree sensibili».
«L’assenza di una Valutazione di Impatto Ambientale (VAS) completa e pubblica priva il territorio di uno strumento essenziale di democrazia e trasparenza. Evitare la Vas o la Vinca completa significa escludere i cittadini e impedire l’esame pubblico di un progetto che incide su beni paesaggistici, ambientali e culturali di primaria importanza. Il nodo del Parco Nazionale della Costa Teatina e l’appello alle istituzioni. Il caso di Punta Aderci è l’ennesima dimostrazione delle conseguenze del ritardo ultradecennale nell’attuazione del Parco Nazionale della Costa Teatina. La mancata firma del decreto istitutivo da parte del presidente della Repubblica, attesa ormai da oltre vent’anni, ha lasciato priva di una cornice di tutela unitaria l’intera fascia costiera tra Ortona e Vasto, aprendo la strada a progetti che rischiano di compromettere un patrimonio paesaggistico, naturale, culturale unico nel Mediterraneo».
«Italia Nostra rivolge un appello urgente alla Regione Abruzzo e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, affinché intervengano con fermezza per bloccare questo progetto» che, secondo Vinciguerra, è «in palese contrasto con i vincoli esistenti, con la tutela dei valori paesaggistici e archeologici e con gli obiettivi della Rete Natura 2000. Chiediamo inoltre che sia finalmente completato l’iter del Parco Nazionale della Costa Teatina, previsto dalla legge n. 93/2001, restituendo alla Costa dei Trabocchi una governance ambientale unitaria e strumenti efficaci di tutela. Italia Nostra chiede con forza un cambio di passo nelle politiche territoriali e turistiche, affinché la sostenibilità non resti uno slogan di facciata ma diventi sostanza concreta delle scelte pubbliche e private. Occorre una visione che unisca tutela ambientale, qualità turistica e sviluppo economico locale, fondata sul rispetto dei limiti ecologici, sulla rigenerazione dei centri storici e sulla valorizzazione delle aree interne. Solo un modello di sviluppo davvero sostenibile — non basato sul consumo di suolo, ma sulla cura dei luoghi e delle comunità — potrà garantire un futuro equilibrato, giusto e competitivo per l’Abruzzo e per la Costa dei Trabocchi. La difesa di Punta Aderci e della Via Verde – precisa Vinciguerra – non è una battaglia contro il turismo, ma una difesa del turismo vero, quello che crea valore duraturo, tutela il paesaggio, genera lavoro di qualità e mantiene viva l’identità dei luoghi. Solo proteggendo la natura possiamo costruire un futuro turistico autentico, competitivo e sostenibile per l’Abruzzo».
A favore del progetto si sono espressi il sindaco di Vasto, Francesco Menna, e la lista civica Futuro e sviluppo per Vasto, che fa parte della maggioranza di centrosinistra. La società che ha presentato il progetto, la C-Naturae srl, che fa capo alla holding C-Nova, ha parlato a Chiaro Quotidiano di «dimostrazione concreta che si può costruire rispettando la natura» ed eliminazione del cemento: «Gli edifici in muratura attualmente presenti saranno abbattuti». Com’è possibile leggere nel progetto, per gli edifici principali si useranno intonaco, vetro e legno, mentre per gli alloggi (che avranno piscina e giardino privati) saranno impiegati legno e policarbonato; per le tende materiali «a base di poliestere di vari colori neutri intonati al paesaggio circostante», mentre «le mobile home avranno in facciata materiali lignei trattati».









