Tra soluzioni che non risolvono e Bandiera Blu a intermittenza: per Vasto Marina quel canale è sempre un problema

Da decenni si parla di risanamento, di interventi definitivi, di soluzioni strutturali. Eppure, Fosso Marino resta lì, con gli stessi problemi di sempre. Il canale che taglia in due la spiaggia di Vasto Marina e sfocia sull’arenile continua a rappresentare una delle principali criticità ambientali della città, una ferita che nessun progetto è riuscito a chiudere davvero. Negli anni si sono succeduti annunci, lavori, progetti e ispezioni. Ogni estate, puntualmente, il canale che attraversa la spiaggia torna a causare problemi di qualità delle acque.

Il progetto che divide

Nei giorni scorsi il sindaco di Vasto, Francesco Menna, ha annunciato la volontà di affidare ai balneari il finanziamento dei lavori di risanamento in cambio del rinnovo delle concessioni, attraverso un project financing.

La proposta ha diviso la maggioranza. Avanti Vasto, lista civica di ispirazione socialista, ha invitato a rispettare le procedure previste dalla direttiva europea Bolkestein e a cogliere l’occasione per modernizzare l’offerta turistica, rendendola competitiva con le migliori località della riviera adriatica.

Sul fronte delle associazioni, Konsumer Italia – attraverso il referente cittadino, l’avvocato Alessandro Scampoli – ha chiesto di puntare alla rinaturalizzazione del canale, evitando la costruzione di nuove vasche sotterranee per convogliare le acque verso il depuratore.

Interventi tampone

Tra il 2011 e il 2013 il problema degli scarichi abusivi emerse in tutta la sua gravità, portando a temporanei divieti di balneazione e alla perdita della Bandiera Blu. Un duro colpo per l’immagine turistica di Vasto Marina, che solo nel 2021 era riuscita a riconquistarla, salvo poi perderla nuovamente per gli stessi motivi. Nell’estate 2025 il vessillo che simboleggia la qualità delle acque di balneazione e la qualità delle politiche ambientali è stato issato sulle spiagge di Punta Penna, Vignola e San Nicola a nord, in località San Tommaso a sud. Saltando a piè pari la spiaggia più grande di Vasto.

Non sono mancati interventi annunciati come risolutivi. Nel 2006 una ripulitura del canale sembrò chiudere la questione, ma non fu così. Nel 2022, in occasione dei concerti di Jovanotti, il fosso fu incanalato in un tubo e ricoperto, ma con le prime piogge autunnali il sistema cedette e il canale riprese il suo corso naturale.

Da allora, ispezioni e progetti si sono susseguiti senza risultati concreti. L’ultimo, presentato in Regione, prevede una condotta sotterranea di 300 metri per scaricare al largo le acque reflue, però mancano i finanziamenti.

Sette mesi

Ora il Comune lancia l’idea del project financing, accolta con interesse da parte dei balneari per poter conservare le concessioni. I lotti di spiaggia sono tutti da riassegnare, attraverso una gara, entro il 30 settembre 2027. Lo impone la direttiva europea Bolkestein che, dopo vent’anni di rinvii, l’Italia non può più rifiutarsi di applicare. Intanto ci sono questioni più impellenti. Alla prossima stagione estiva mancano sette mesi. Ma non c’è ancora un’unità d’intenti su come intervenire per bonificare Fosso Marino.

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