Venti milioni per le strade delle zone industriali sono «propaganda». Ma erogando quei fondi dopo aver negato per anni la sua competenza su quelle carreggiate, di proprietà dell’Arap, la Regione smentisce se stessa. A polemizzare con la giunta regionale di centrodestra è Gianni Cordisco, responsabile infrastrutture del Pd Abruzzo.

«Dove sono finite – chiede il dirigente dem – le “smentite” e le “irrisorie” somme? Per anni, l’attuale giunta ha sostenuto la tesi che la Regione non dovesse farsi carico della manutenzione delle infrastrutture delle aree industriali, delegando di fatto un ente (l’Arap) privo delle risorse adeguate. E che tutto ciò che ha fatto, per legge regionale, era a carico delle imprese. Questa linea è stata ribadita con forza dall’assessora Magnacca, che ha sempre dichiarato che il finanziamento regionale alle opere delle aree industriali non rientrava nelle competenze o nelle priorità dell’Ente. Oggi, l’assessora si trova a celebrare come un “successo” l’assegnazione di 20 milioni di euro provenienti dall’Accordo di coesione (Fsc 2021-2027) – fondi non regionali, ma richiesti per 5 anni dalla precedente gestione Arap».

«Da qui l’incoerenza: non solo la Regione ha dovuto ammettere l’ineludibile necessità di un intervento, ma lo ha fatto utilizzando risorse la cui programmazione è frutto di un lungo lavoro precedente. Ma la concretezza smentisce la pubblicità: a fronte di un fabbisogno reale stimato, secondo diverse analisi, in oltre 100 milioni di euro per affrontare la gravità del dissesto viario in tutte le aree industriali, i 20 milioni di euro (pur importanti) sanno più di operazione di marketing politico che di una soluzione strutturale e definitiva. La cifra è appena sufficiente per tamponare le situazioni più pubblicitarie e non le più critiche, confermando che la concretezza insegue ancora la propaganda. L’atteggiamento dell’assessora Magnacca, che oggi si attribuisce il merito di fondi richiesti da tempo e precedentemente smentiti, dimostra una palese incoerenza politica. In videocamera si dichiara vincitrice grazie a risorse che, fino a ieri, considerava illegittimo o superfluo stanziare. Questa vicenda certifica una netta vittoria per la coerenza della nostra parte politica, che ha sempre messo al centro il rilancio delle aree industriali come motore economico e ha lottato affinché la Regione si assumesse la sua responsabilità. L’aver forzato l’attuale giunta a intervenire con fondi (pur tardivi e insufficienti) smentisce la narrazione pregressa e riconosce la validità delle nostre richieste. La Regione è stata costretta a fare ciò che prima negava. L’assessora Magnacca – sostiene Cordisco – perde sul piano della credibilità, smentendo la sua stessa linea politica in favore di una rivendicazione di merito su fondi di programmazione preesistente e non all’altezza delle reali necessità».
Secondo il dirigente del Pd, servono altri «80 milioni necessari per un vero e proprio Piano Marshall per le aree produttive abruzzesi. Inoltre le risorse sono state distribuite a “mano libera” e senza un vero criterio. Siamo alle solite: fondi usati poco e male più per la tv che per i cittadini».









