Elezioni 2027 più vicine di quanto sembri. Nelle coalizioni la quiete prima della tempesta

Il clima è da quiete prima della tempesta. O, semplicemente, di calma piatta. Nelle coalizioni che si affronteranno nel 2027 prevalgono le posizioni guardinghe. La scelta più complessa per chi amministra, il centrosinistra, e chi sta all’opposizione, il centrodestra, sarà sul candidato sindaco. Tra un anno e mezzo si tornerà alle urne. Il match tra i due schieramenti ricomincerà da 0-0. E comincerà diversi mesi prima della scadenza elettorale. I tempi sono meno lunghi di quanto possa sembrare.

Vasto: una seduta del Consiglio comunale

Il secondo mandato di Francesco Menna sta entrando nell’ultimo miglio, di conseguenza l’alleanza che lo sostiene dovrà scegliere chi ne raccoglierà il testimone di una coalizione in cui aumenta il numero delle liste civiche, ma va sciolto il nodo di un’eventuale accordo in stile nazionale, quel campo largo che a Vasto non c’è. Dipenderà dalla scelta del Movimento 5 Stelle. Il centrosinistra, già composto da sette liste (Pd, Futuro e sviluppo per Vasto, Avanti Vasto, Sinistra per Vasto, Filo Comune, Città virtuosa, Moderati per Vasto), ne acquisisce un’altra: I Vastesi, con Gabriele Colantonio portavoce e, per ora un nucleo fondativo di quattro membri. Più candidati, più persone coinvolte nella futura campagna elettorale, ma anche maggiore competizione interna e ulteriori richieste da soddisfare in caso di vittoria. Il futuro leader del centrosinistra dovrà fare i conti con un’opportunità che sarà anche una responsabilità. Sarà uno degli attuali assessori. Ed è difficile pensare che Menna non voglia dire la sua indirizzando la scelta. A meno che, in caso di disaccordo tra le varie anime del centrosinistra, non si riesumino quelle primarie che pure nel 2016 consentirono a Menna di prevalere su Maria Amato (ora consigliera d’opposizione) e ottenere la nomination che poi lo portò a vincere di 121 voti il ballottaggio con Massimo Desiati nella notte dei sorpassi e della battaglia all’ultimo voto. Storia passata, nel frattempo è in corso l’ultima fase del secondo mandato, iniziato con un altro ballottaggio, quello con Guido Giangiacomo, vinto senza la suspence di quello precedente. La scelta del successore rischia di innescare rivalità che galleggiano a pelo d’acqua. Per ora.

Il centrodestra ha avviato il dialogo convocando il tavolo di coalizione. Lo ha annunciato in un comunicato congiunto dei coordinatori di partito: in ordine di citazione ufficiale, Incoronata Ronzitti per l’Udc, Francesco Del Prete per la Lega Abruzzo, Antonio Monteodorisio per Forza Italia, Giovanni Rullo per Noi Moderati e Piernicola Carlesi per Fratelli d’Italia. A oggi, non si prevedono colpi di scena nell’individuazione dell’aspirante sindaco. Sarà, molto probabilmente, una figura politica e non una personalità pescata dalla società civile. Molto probabilmente, un segretario di partito o un eletto nelle istituzioni: consigliere comunale o regionale. Il primo confronto è stato «volto ad analizzare il percorso amministrativo degli ultimi vent’anni e a riflettere insieme sul futuro di Vasto», hanno dichiarato i referenti delle forze politiche. Utile sarebbe, secondo non pochi elettori di destra, unire alla critica anche l’autocritica, viste le divisioni degli ultimi vent’anni. Un incontro tra partiti, senza liste civiche. Ma è proprio tra le liste civiche che si sono annidate, dal 2006 in poi, le divisioni del centrodestra.

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