«Il quadro che emerge dai documenti contabili della Regione è drammatico: il bilancio di previsione 2026 deve trovare 126 milioni di euro; una corsa alle coperture del buco sanitario accumulato che toglie risorse a tutti i settori. E nel mentre il governo Marsilio sta trascinando l’intero sistema regionale, a partire dalla sanità, verso l’impossibilità di programmare gli ignari consiglieri di maggioranza non se ne rendono conto travolti e affaccendati a rincorrere le migliaia di emendamenti che con la parola magica delle “ulteriori disposizioni” hanno travolto ogni norma regionale squalificando in malo modo la qualità della normazione della Regione Abruzzo», torna a denunciare il capogruppo Pd in consiglio regionale, Silvio Paolucci.

«Basta mettere in ordine i provvedimenti approvati dal governo regionale nel corso del 2024 e 2025 per evidenziare che la giunta Marsilio ha già “sequestrato” per il deficit ben 126 milioni di euro sul 2026 prima ancora che cominci l’iter di predisposizione del bilancio di previsione – spiega Paolucci – Infatti 64,801 milioni sono già impegnati dagli esercizi precedenti: per il deficit 2023 è stata approvata la legge di copertura 9/2024 che impegna 13,531 milioni sul 2026, per il deficit 2024 la copertura è stata prevista con la legge 16/2025 che impegna 12,535 milioni sul 2026 ; l’importo imposto dal Governo Meloni per il contributo che la Regione Abruzzo dovrà garantire alla finanza pubblica, ovvero il Patto di Stabilità è di 37,641 milioni di euro sul 2026; e altre quote residuali funzionali a coprire le altre spese di bilancio (1,094 milioni)».
«Inoltre occorre tener conto di quanto previsto dal Programma Operativo 2025-2027, approvato dalla giunta Marsilio, che prevede a valere sul Bilancio di Previsione 2026, 103,782 milioni di euro a titolo di copertura del Ssr, a cui andranno detratti i 42,5 milioni di maggiore gettito derivante dall’aumento IRPEF a carico dei cittadini abruzzesi, dunque con ulteriori 61,28 milioni di euro da trovare e dunque tagliare agli altri settori dell’ente. Un’enormità che dimostra come il disavanzo sanitario stia mangiando ogni margine di manovra finanziaria dell’ente, rendendo impossibile programmare risorse per lo sviluppo, le politiche sociali e i servizi ai cittadini. È una spirale che dimostra la totale assenza di programmazione e responsabilità di chi in questi sette anni ha governato la Regione senza visione e senza controllo dei conti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la sanità abruzzese è commissariata di fatto, i cittadini pagano più tasse, ricevono meno servizi, e ora anche il bilancio regionale rischia la paralisi con una maggioranza che balla a ritmo di omnibus sul Titanic che affonda. Il governo Marsilio non solo ha fallito sul piano della gestione sanitaria, ma ha compromesso la tenuta finanziaria complessiva della Regione. Quello che chiedevamo è semplice, che i fondi vadano alle vere emergenze, selezionando le priorità e abbandonando lo scandaloso modo di operare delle omnibus evitando di continuare a nascondere i problemi sotto al tappeto e a rimandare scelte che si sarebbero dovute compiere anni fa e che stanno bloccando crescita, sviluppo e servizi, affossando la nostra regione».









