270 grammi di hashish, un punteruolo e un coltello rudimentale: è il bottino della perquisizione straordinaria della polizia penitenziaria all’interno della casa lavoro di Torre Sinello a Vasto. L’operazione ha riguardato sezione del 1° piano “Internati” ed è stata portata a termine senza l’uso di cani antidroga da sette agenti.

A darne notizia è il segretario nazionale Cnpp-Spp Mauro Nardella che, oltre a complimentarsi con i colleghi, punta l’indice contro «l’abbandono a cui soggiacciono i reclusori e alle privazioni di risorse personali e materiali al quale sono stati assoggettati in anni di tagli».
«Quello che è successo al carcere di Vasto rappresenta solo la punta di un iceberg – dice Nardella – L’innata capacità dimostra dai bravissimi colleghi dell’istituto abruzzese e da quelli di diversi altri istituti di pena italiani nel recuperare quantitativi di droga che mai si penserebbe potesse entrare così facilmente in un luogo chiuso qual è il carcere, non può comunque colmare il vuoto lasciato da anni di immobilismo e destrutturazione del sistema penitenziario. Molto c’è da fare in termini di interventi sul disavanzo degli organici e tantissimo su quello che va a riguardare il potenziamento delle strutture attraverso l’utilizzo di apparati tecnologici avanzati quali possono essere jammer anti droni».
Due agenti, durante l’operazione, sono stati aggrediti.









