Lievita la cassa integrazione: Abruzzo terzo in Italia per incremento di ore

C’è l’Abruzzo al terzo posto in Italia per aumento delle ore di cassa integrazione nel primo semestre del 2025. Lo evidenzia uno studio della Cgia di Mestre [LEGGI] che ha preso in esame il numero di ore autorizzate per l’ammortizzatore sociale. Se da un lato si sottolinea la crescita di un milione di occupati, dall’altro preoccupa il ricorso sempre più massiccio alla cassa integrazione che si traduce in buste paga più leggere per i lavoratori.

L’incremento nel Paese è stato di quasi del 22%: nei primi sei mesi del 2025, l’ammontare ha toccato i 305,5 milioni di ore, 54,7 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2024. La Cig in deroga è crollata del 70%, la Cig ordinaria è cresciuta “solo” del 7,3%, mentre la Cig straordinaria ha subito un’impennata del 46,4%. Un incremento, quest’ultimo, molto allarmante che segnala inequivocabilmente le difficoltà che in questo periodo stanno vivendo alcuni settori, in particolare della manifattura. 
Il settore più colpito, com’è facile immaginare grazie anche alla situazione locale in linea con quella nazionale, è il comparto dell’auto nel quale il monte ore ha toccato i 22 milioni (+85,8% rispetto al primo semestre 2024). Seguono le imprese metallurgiche (lavorazione ferro, alluminio, rame ecc.) che hanno chiesto poco più di 20 milioni di ore (+56,7%), la fabbricazione macchine e apparecchi meccanici con quasi 11,3 milioni di ore (+12,5%) e le calzature con 11,1 milioni (+144,3%).

Venendo ai dati regionali, al primo posto c’è il Molise dove si è passati dalle 547.532 ore del primo semestre 2024 a un complessivo di 1.941.446 ore dello stesso periodo del 2025 (+254,6%). Seguono la Basilicata (da 4.012.599 ore a 12.407.030 ore, +209,2%) e l’Abruzzo con un incremento del +168,7 % (da 3.949.046 ore a 10.610.270 ore).

Per quanto riguarda le province, quelle con le crescite orarie più alte in Abruzzo sono Pescara (5° posto nazionale, da 159.438 a 563.366, +253,3%) e Chieti (6° posto, da 1.910.319 a ben 6.542.464 ore, +242,5%). Numeri che si possono riscontrare già guardando ad alcuni dei nostri stabilimenti più grandi in termini occupazionali: Stellantis Atessa, Pilkington e Denso, tutte tutelate dagli ammortizzatori sociali. Più staccate l’Aquila (16° posto, da 938.441 a 1.781.138 ore, +89,8%) e Teramo (20° posto, da 940.848 a 1.723.302 ore, +83,2%).

In testa alla classifica su scala provinciale c’è Campobasso, diventato un caso nazionale. Il dato ha risentito enormemente dell’entrata in cassa integrazione di tutti i dipendenti dell’ex Fiat di Termoli, circostanza che ha fatto lievitare il monte ore complessivo provinciale (e regionale): da 118.299 a 1.603.454 ore, pari a un incremento del 1.255,4%.

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