La giunta di San Salvo compie un altro passo verso l’ingresso in Ecolan e l’affidamento dei servizi integrati di igiene urbana. Il 21 ottobre è stata approvata la proposta tecnico progettuale – e il relativo piano economico e finanziario di spesa – che la società lancianese ha presentato qualche settimana fa.

La vicenda è iniziata con i rilievi che l’autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha inviato al Comune a cavallo tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 riguardo l’affidamento dei servizi al Civeta che aveva da poco cambiato forma societaria con la trasformazione regressiva ad azienda consortile speciale [LEGGI]. Dopo la replica dell’ente, l’Agcm ha presentato un ricorso al Tar per l’annullamento della delibera di consiglio che affidava i servizi alla società di Valle Cena, di cui il Comune di San Salvo è uno dei principali soci fondatori. Da qui, quindi, l‘esigenza ufficiale di individuare un’alternativa nel caso il Tar dovesse accogliere il ricorso dell’Agcm.
La Ecolan attualmente conta 67 Comuni soci ed effettua il servizio in 73 centri, tra i quali numerosi nel Vastese. La proposta progettuale per la gestione dei servizi integrati di igiene urbana avanzata dalla società lancianese prevede un affidamento per dieci anni e una spesa per il primo anno di 3.075.883 euro. Da anni la raccolta dei rifiuti a San Salvo è affidata alla vastese Sapi, considerato che il Civeta non effettua tale servizio.

La giunta guidata dalla sindaca Emanuela De Nicolis, quindi, oltre a dare mandato agli uffici comunali di procedere con gli adempimenti preliminari per l’affidamento e le verifiche del caso, ha approvato la proposta della Ecolan demandando al consiglio comunale l’adozione degli atti necessari per l’affidamento in house dei servizi alla Ecolan. Per l’affidamento bisognerà quindi passare per l’assise civica.
Se quanto su riportato è il lato ufficiale della vicenda, non si può ignorare il lato politico. Dal 4 ottobre del 2024, San Salvo non ha più un rappresentante all’interno del cda in seguito alle dimissioni di Angiolino Chiacchia: solo uno dei tanti capitoli del braccio di ferro tra le due fazioni nel consorzio cupellese che vede da un lato i Comuni di Vasto, Cupello, Casalbordino, Scerni e Pollutri e dall’altro San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina (tra le varie puntate si può citare anche la questione la vicenda giudiziaria con la quale il Civeta mira a recuperare 800mila euro, LEGGI).
Per questo, la contestuale permanenza del Comune di San Salvo nel Civeta non è affatto scontata.









