L’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, rassicura i sindacati: il piano Italia Procede. Ma i rappresentanti dei lavoratori esprimono preoccupazione perché entro il 31 dicembre i numeri della produzione saranno al di sotto delle previsioni. «Che il Piano Italia vada avanti è dimostrato dal prossimo lancio della Fiat 500 ibrida, la cui produzione inizierà a novembre a Mirafiori e dalla nuova Jeep Compass che inizieremo a produrre nelle prossime settimane a Melfi», ha assicurato il manager. Ma i sindacati chiedono chiarezza, visto che negli Stati Uniti Stellantis è pronta a investire molto di più: 13 miliardi di dollari, che significano 5mila posti di lavoro in più.

Il segretario nazionale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano sottolinea che «entro fine anno non si raggiungeranno i 310.000 veicoli, con riflessi importanti su occupazione e ammortizzatori sociali. È quindi indispensabile non solo un’accelerazione degli impegni già assunti in sede ministeriale, ma soprattutto un rafforzamento strategico del nuovo Piano Italia, con maggiori investimenti e nuovi modelli produttivi. La comunicazione di circa 400 assunzioni a Mirafiori a partire da febbraio rappresenta un segnale positivo, in controtendenza rispetto al calo occupazionale degli ultimi anni. La 500 ibrida, ricordiamo, fu una richiesta sindacale avanzata all’allora CEO di Stellantis. Ora è necessario rafforzare la missione produttiva di Mirafiori con ulteriori assegnazioni nel prossimo piano industriale. Restano tuttavia aperte alcune criticità negli altri stabilimenti, che devono essere affrontate con urgenza nel nuovo Piano Italia».
«Per lo stabilimento di Atessa è stata confermata la leadership nel settore dei veicoli commerciali e gli impegni presi, ma si è evidenziata la preoccupazione sul tema delle limitazioni del quadro regolatorio. Per Termoli, invece, abbiamo denunciato la grave situazione produttiva, dovuta allo stop alla Gigafactory delle batterie e all’assenza di nuove assegnazioni di motori. Abbiamo chiesto di chiarire in tempi brevi la strategia futura dello stabilimento, anche attraverso nuove assegnazioni, ribadendo che è fondamentale avere in Italia anche una produzione nazionale di batterie. Nel confronto con il CEO Filosa è emersa una situazione di forte incertezza del mercato europeo dell’auto, legata al tema delle multe per le emissioni di CO₂ e ai limiti alla produzione di motori endotermici fissati per il 2035. Secondo Stellantis, questo quadro crea difficoltà nella definizione del futuro Piano Italia. La situazione di regolamentazione negli Usa ha consentito al gruppo di decidere 13 miliardi di dollari in investimenti, con una ricaduta di 5.000 nuovi occupati. Anche noi, come FIM-CISL, riteniamo necessario rivedere le politiche europee sulle sanzioni per evitare ripercussioni negative su occupazione e imprese».
«Alla luce dei ritardi infrastrutturali e della mancanza di misure di sostegno alla transizione – ammonisce Uliano – chiediamo alle istituzioni europee di ridefinire tempi e modalità di attuazione della decarbonizzazione, rendendo il processo sostenibile sul piano industriale, economico e sociale».