Creare fermento culturale, spazi di discussione contrastando anche la deriva social. Con questi obiettivi l’associazione Civico Zero ha dato vita al Centro culturale di Monteodorisio. Il nuovo spazio è stato creato all’interno dell’ex sede del municipio di via Roma che ospita anche la biblioteca comunale, la cui gestione è stata recentemente affidata alla stessa associazione.
La biblioteca sarà aperta due giorni a settimana (il lunedì e il mercoledì, dalle 14 alle 16), ma, oltre al regolare servizio, ci saranno attività collaterali curate dall’associazione.

Un’idea, quella del centro culturale, che ha preso forma partendo anche dall’arredamento e dall’allestimento ricercato degli spazi, aspetti svelati al pubblico in occasione dell’inaugurazione del 10 ottobre.
Ne abbiamo parlato con il presidente dell’associazione, Davide Pitetti, che ci spiega gli obiettivi della nuova realtà: «Quando la sindaca Catia Di Fabio ci ha proposto la gestione della biblioteca, abbiamo pensato di andare oltre la semplice apertura facendone anche un centro culturale: un modo per creare fermento con ascolto di musica, visione di film ecc. All’interno abbiamo innanzitutto realizzato una sala proiezione cinema, oltre alla musica, ci piacerebbe sperimentare la realizzazione di podcast».

«Vorremmo che il centro non fosse solo biblioteca, aspettando che qualcuno venga a prendere un libro, ma far sì che ragazzi, bambini, adulti entrino sia perché è bello esteticamente, sia per le altre attività. Ad esempio, i bambini possono venire per la lettura, poi si guardano un cartone animato. Per i più grandi intendiamo organizzare degli incontri, uno o due appuntamenti al mese, per parlare di cultura generale, attualità, di ciò che ci circonda».

La fruizione della biblioteca è gratuita, mentre per le attività collaterali è prevista una quota associativa per la quale è in partenza la campagna di tesseramento, «Un piccolo contributo (10 euro) per sostenere i costi di gestione, delle licenze ecc.».
La mission del centro culturale si intuisce già nella locandina di lancio del servizio che recita «Un buon motivo per uscire di casa» e Pitetti conferma la volontà di dar vita a uno spazio in cui scambiarsi opinioni dal vivo: «Vogliamo contrastare il marcio che c’è nei social; questo spazio, inoltre, può essere un ponte tra generazioni per approfondire tematiche, stimolare il dibattito e spingere a porsi delle domande. Abbiamo intenzione di inserire anche un giradischi per ascoltare i vinili che probabilmente le generazioni più giovani neanche conoscono. Possiamo riassumere dicendo che vogliamo far innamorare i nostri utenti del bello che c’è e che abbiamo intorno a noi».

