Un 43enne andrà a processo il 16 dicembre con le pesantissime accuse di violenza sessuale, corruzione di minorenne e maltrattamenti in famiglia con la recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale per tutti i reati. Ieri, il gup del tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale ha deciso per il rinvio a giudizio nei confronti dell’uomo.

Le vittime sono i figli di 5, 11, 13 e 16 anni. Grave l’imputazione: il 43enne, con violenza e minacce, abusando della propria autorità e della condizione di inferiorità psichica e fisica dei figli, minorenni li costringeva a subire atti sessuali, anche tra loro. Tra i numerosi episodi contestati c’è la costrizione a guardare film pornografici e la successiva imitazione delle scene presenti.
Non mancavano, poi, le percosse anche con cinture e scarpe di cuoio. In altre occasioni, il padre avrebbe chiuso i figli dentro stanze al buio o lanciato pezzi di carbone dicendo loro che si trattava di «doni della befana». Alcune delle violenze sarebbero state commesse in stato di ubriachezza.
Il tutore dei minori ha incaricato l’avvocata Manuela D’Arcangelo che ha depositato la costituzione di parte civile chiedendo per ognuna delle vittime un risarcimento di 200mila euro. L’uomo è difeso dal legale Domenico Manzi. I fatti sono accaduti alcuni anni fa nell’entroterra vastese e sono venuti alla luce dopo il collocamento in una comunità di una delle bambine; qui sono emersi i primi racconti che hanno fatto scattare le indagini coordinate dal pm del tribunale di Vasto, Vincenzo Chirico. In sede di incidente probatorio, il figlio più grande ha confermato le accuse.