TE Connectivity e sindacati dal Ministero: il sito di San Salvo resta centrale, «Nessuna chiusura»

Nessuna chiusura del sito di San Salvo. La TE Connectivity lo ha ribadito con fermezza stamattina al ministero delle Imprese del Made in Italy dove si è tenuto l’incontro richiesto dalle sigle sindacali. La vicenda è iniziata il 29 settembre scorso quando su La Stampa è apparso un articolo dal titolo TE Connectivity vuole lasciare l’Italia per la Cina nel quale si affermava la decisione della multinazionale statunitense di chiudere la fabbrica sansalvese.

L’azienda – che l’anno scorso ha inaugurato il parco fotovoltaico, LEGGI – sin da subito ha smentito tale notizia. «L’azienda ha smentito categoricamente tali voci, apparse sul quotidiano La Stampa, ribadendo la centralità dello stabilimento di San Salvo nella produzione di componenti in silicone e confermando che il piano di trasformazione industriale è già in corso», conferma la Fiom Cgil oggi presente all’incontro.

Nel corso della riunione, le organizzazioni sindacali hanno chiesto la presentazione formale del piano industriale in sede istituzionale, per valutarne nel dettaglio i contenuti e le prospettive occupazionali.
La stessa Fiom aggiunge: «In merito alla durata e validità del piano di trasformazione quinquennale, abbiamo chiesto chiarimenti sui tempi di attuazione. L’azienda ha precisato che la sostenibilità e la durata del percorso industriale saranno strettamente legate all’andamento del mercato automotive, confermando comunque una visione strategica fino al 2030. Abbiamo preso atto delle dichiarazioni dell’azienda, ma ribadiamo la necessità di un confronto approfondito sul piano industriale e di maggiori garanzie per i lavoratori, in considerazione della volatilità che caratterizza il settore dell’automotive».

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