«Grande soddisfazione e motivo di orgoglio per la Scuola primaria San Lorenzo della Nuova Direzione Didattica Vasto, diretto dalla dottoressa Concetta Delle Donne,per essere risultata vincitrice nella terza edizione del concorso promosso da Acli Abruzzo, presidente Giuseppe Placidi, dal titolo Go to School. Il recupero dei dialetti d’Abruzzonella società contemporanea attraverso il canto corale». Lo comunica una nota dell’istituto scolastico.
«La giuria tecnica, presieduta dal professor Francesco Avolio, ordinario di Linguistica italiana presso l’Università dell’Aquila, ha conferito alla scuola il gradito riconoscimento consistente in un attestato di partecipazione e in una gift card per l’acquisto di libri del valore di 500 euro, durante la cerimonia che si è svolta il 15 ottobre presso la Sala Ipogea del Consiglio regionale alla presenza dei 18 istituti scolastici partecipanti e di vari rappresentanti istituzionali tra cui il direttore dell’Usr Abruzzo Massimiliano Nardocci. L’obiettivo di tutelare, valorizzare e rivitalizzare le varietà dialettali della regione è stato possibile grazie al significativo e qualificato intervento, in tutte le classi della scuola, del maestro Luigi Di Tullio, esperto musicologo e direttore del prestigioso Coro polifonico Histonium Bernardino Lupacchino dal Vasto presieduto da Clarice Petrella».

«La ricerca dei canti utilizzati è stata ampia e in diversi ambiti – afferma Di Tullio – ma il tutto poi si è naturalmente orientato verso un repertorio adatto all’età e alla propensione dei giovanissimi alunni. Scartata l’ipotesi di utilizzo del repertorio della tradizionale canzone abruzzese (come del resto specificato dal bando), la ricerca “dalla memoria popolare collettiva” è approdata alla Biblioteca regionale Angelo Camillo De Meis a Chieti, dove sono conservati i manoscritti, in parte inediti, di Gennaro Finamore (Gessopalena 1836 – Lanciano 1923), noto antropologo, conosciutissimo studioso di tradizioni popolari abruzzesi».

«Tra le sue carte sono stati rintracciati testi di diversi paesi d’Abruzzo, testi che circolavano molto all’epoca e che venivano riportati con diverse varianti locali, anche a Vasto. Per i ragazzi di San Lorenzo sono stati scelti dei canti fanciulleschi, filastrocche semplici che hanno permesso di avvicinare il dialetto e un mondo fatto di riferimenti ancestrali, non-sense, ritmo della parola. Dal Manoscritto LIV (54) della Biblioteca De Meis sono state quindi estrapolate le melodie e i testi utilizzati, riadattandoli leggermente per facilitarne l’apprendimento e l’espressività, soprattutto riguardo alle altezze vocali, cercando di trovare una tonalità giusta e comoda per la nuova e giovanissima compagine corale. Il brano si apre con un’introduzione strumentale tratta proprio da una melodia senza parole, melodia affidata alla fisarmonica, strumento ampiamente utilizzato in questo tipo di repertorio e che poi ha sostenuto il coro in tutto il brano».

«La parte cantata inizia con la filastrocca Coccia pelate. È stata la prima melodia appresa dai bimbi del coro, mettendo in evidenza la facilità di inserimento di testi, anche inventati, su melodie così semplici e con un ritmo adatto all’utilizzo di improvvisazione e gioco. Interessante è stato il coinvolgimento dei giovani musicisti-cantori, che sono tornati qualche giorno dopo con la testimonianza dei propri genitori che confermavano la conoscenza della filastrocca: è stata quindi anche una restituzione e un ripristino alla comunità di una memoria collettiva. A questo testo abbiamo fatto seguire quello di Èlle la lune e, successivamente, sulla stessa melodia, il testo Luna, lunema con la variante del coro diviso, a due voci, a presentare in sovrapposizione Coccia pelate, una piccola introduzione, quindi, al cantare a più voci, un assaggio di quello che potrebbe essere un approfondimento sulla vera e propria polifonia. Conclude la Filastrocca delle filastrocche Mi vuje fa’ ‘na cas’a la marine, di estrazione popolare, molto conosciuta a Vasto».

«La responsabile del progetto, insegnante Luciana Di Guilmi, afferma che i testi e la musica rintracciati nelle carte di Finamore sono stati oggetto di studio all’interno delle singole classi, usandoli come introduzione alla lingua dialettale e alla musica, a quella vocale e corale in genere. L’attività ha coinvolto il corpo docente, con il compito di rendere familiari i suoni del testo in “lingua” nel corso delle lezioni e tutti i bambini delle cinque classi, nessuno escluso. La parte finale del lavoro è stata svolta a classi riunite, a formare finalmente il coro, che ha rappresentato il momento di crescita e di arrivo dell’intero progetto, evidenziando ai giovanissimi cantori come l’insieme corale rappresenta molto di più della semplice somma delle voci: la fusione dei timbri delle singole voci, il cantare insieme ha messo in evidenza il significato del fare e del lavorare insieme per un progetto comune. Il video realizzato promuove le bellezze monumentali, architettoniche e naturalistiche della città».

«Il coinvolgimento è andato oltre il lavoro fatto a scuola. Un sentito ringraziamento ai partner del progetto a partire dalle famiglie degli alunni e al parroco don Amerigo Carugno, in quanto l’audio è stato registrato nella vicina chiesa di San Lorenzo Martire. Per le riprese e il montaggio video si ringraziano Nicola Cinquina, e per riprese dal drone Luca Cesario Di Tullio. Fondamentale il supporto della Città del Vasto con l’assessorato alla Cultura di Nicola Della Gatta. Un vero e proprio progetto corale, al servizio della riscoperta della storia delle nostre tradizionie della nostra cultura, e soprattutto della restituzione alle nuove generazioni delle nostre radici».