Rigopiano, al via il processo d’appello bis: 10 imputati, per 4 sarà prescrizione

Inizia oggi il processo d’appello bis sulla tragedia dell’hotel Rigopiano. Dieci gli imputati che dovranno essere giudicati dalla Corte d’appello di Perugia. Tra questi i funzionari della Regione Abruzzo Carlo Giovani, Carlo Visca, Emidio Primavera, Pierluigi Caputi, Sabatino Belmaggio e Vincenzo Antenucci. Tutti e sei erano stati assolti nei primi due gradi di giudizio, poi la Cassazione ha annullato con rinvio i verdetti della Corte d’appello dell’Aquila. Sono accusati di non aver redatto la carta, obbligatoria per legge, dei rischi da valanga. A giudizio anche l’ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi e assolto in appello, Enrico Colangeli, tecnico comunale che rilasciò il permesso alla ristrutturazione dell’albergo, assolto in primo grado e condannato a 2 anni e 8 mesi in appello, e i funzionari della Provincia di Pescara Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, entrambi condannati nei primi due gradi di giudizio a 3 anni e 4 mesi. Anche per loro quattro la Suprema corte ha disposto l’appello bis.

Definitive, invece, le condanne dell’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, a 1 anno e 8 mesi e Leonardo Bianco, dirigente della Prefettura, a 1 anno 2 mesi e 20 giorni. Assolti definitivamente gli altri 18 imputati.

La tragedia si consumò il 18 gennaio 2017. Quel pomeriggio dal Monte Siella si staccò una slavina da 120mila tonnellate. Un peso pari a 4mila tir a pieno carico travolse l’albergo. Sotto quella massa di neve, rocce, fango e alberi finirono 40 persone: 28 turisti e 12 dipendenti della struttura ricettiva di Farindola. I soccorsi arrivarono solo a tarda notte percorrendo a piedi la strada provinciale, sepolta da una coltre di neve come le turbine che avrebbero dovuto liberare la carreggiata.

Tra le proteste dei familiari delle vittime, riuniti in un comitato, le lunghe indagini si cono concluse con le imputazioni a carico di 30 persone, giudicate con rito abbreviato dal tribunale di Pescara. La sentenza nel febbraio 2023: cinque condanne e 25 assoluzioni. In Corte d’Appello all’Aquila le condanne sono salite a otto. Nel dicembre 2024 la Cassazione, accogliendo parzialmente le richieste della procura generale, ha reso definitive le condanne ai due dirigenti prefettizi e rinviato dieci imputati a un secondo processo d’appello a Perugia. Per quattro di loro – Lacchetta, Colangeli, D’Incecco e Di Blasio – scatterà la prescrizione.

Oggi si torna in aula. Da otto anni i familiari delle vittime attendono la parola fine su questa vicenda giudiziaria.

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