«A Luigi Villamagna che amava la storia»: un libro universitario dedicato a un ragazzo dedito allo studio la cui vita è stata spezzata troppo presto. Il gesto è del professor Amedeo Feniello, dell’Università dell’Aquila, che ha dedicato il suo più recente volume al 22enne studente vastese morto tre anni fa a Parigi, investito da un’auto pirata.

«Il Tribunale penale di Bobigny (Parigi), su richiesta del procuratore, ha condannato a 4 anni di reclusione per omicidio stradale e omissione di soccorso, S.R. il ventiseienne francese di origini algerine, pluripregiudicato, che la sera del 07 06 2022 alla guida di un’ auto di grossa cilindrata presa a noleggio, in compagnia di tre persone, ha investito ed ucciso Luigi Villamagna, il giovane laureato vastese, che era a Parigi per il programma Erasmus presso il prestigioso ateneo della Sorbonne», riassume i fatti l’avvocato Alfonso Tinari, legale della famiglia di Luigi.
«Il dottor Luigi Villamanga, già laureato in Filosofia presso l’Università de L’Aquila e successiva laurea magistrale in Scienze Storiche ed Orientalistiche conferita alla memoria dalla Alma Mater Studiorum di Bologna, è stato investito mentre attraversava le strisce pedonali di rientro dall’università, in un tratto stradale con limite di 30 Km/h. Il veicolo pirata aveva una velocità di oltre 83 km/h al momento dell’investimento. S.R. è poi fuggitivo senza prestare soccorso al povero Luigi, e si è costituito solamente il 13 giugno, quando già individuato, era braccato dalla polizia d’oltralpe a seguito di una attenta attività d’indagine e grazie ad un sistema di videosorveglianza presente sul luogo della tragedia. Un plauso al carrozziere al quale si era rivolto il ragazzo per far riparare i danni al veicolo, che insospettito dal tipo di danni al mezzo, aveva allertato la polizia prima di procedere alla riparazione.
Un ringraziamento alla omologa francese, l’avvocata Leila Massera del Foro di Parigi per la sua professionale, garbata e umana assistenza prestata innanzi il Tribunale penale parigino in favore dei familiari del povero Luigi, la mamma Rita, il papà Nicola e la sorella Giulia, presenti alla lettura della sentenza. Un grazie alle persone che in questi tre anni hanno saputo rispettare, e ci si auspica continuino a farlo, con discrezione e con il silenzio, il dolore indelebile della famiglia. Un grazie al professor Feniello che in prefazione del suo ultimo libro ha così voluto ricordare il suo alunno “a Luigi Villamagna che amava la storia”. In ultimo, pur consapevoli che non ci potrà mai essere sollievo a tragedie simili, un appello alle istituzioni europee affinché sappiano uniformare le normative civili di settore tra i vari Paesi, e questo per il mortificante disvalore dato alla vita umana in molti Paesi europei tra i quali la Francia, rispetto all’Italia».