Da “Dove si va” a “Dio è morto” e “Io vagabondo”: coi Nomadi la musica è impegno per pace e lavoro

Sessant’anni di impegno sociale tradotti in musica. I Nomadi sul palco di piazza Rossetti per l’evento musicale di chiusura delle feste di San Michele Arcangelo, patrono di Vasto.

Il pubblico di ieri sera in piazza Rossetti

Gli evergreen Dio è morto e Io vagabondo concludono il tradizionale concerto del 30 settembre, iniziato con Noi non ci saremo e Dove si va e proseguito con 140 minuti di viaggio in sei decenni di storia musicale e civile dell’Italia.

L’appello a fermare il massacro di Gaza

La pace è il filo conduttore del concerto: “Cessate il fuoco adesso” è la scritta che campeggia sullo schermo, l’appello a fermare il massacro di Gaza è al centro di molti messaggi lanciati in musica e parole da Beppe Carletti – storico fondatore del gruppo insieme al compianto Augusto DaolioYuri Cicilloni, Cico Falzone, Massimo Vecchi, Sergio Reggioli e Domenico Inguaggiato. Ma anche il tema del lavoro, con un pensiero per Rosario Di Palma, l’operaio che ha perso la vita a 51 anni la scorsa settimana in un incidente sul lavoro.

Piazza Rossetti piena fino all’ultima canzone, quando si sono aperti gli ombrelli sotto una leggera pioggerellina, durata pochi minuti.

Poi il pubblico si è spostato sulla balconata orientale della città antica per assistere ai fuochi d’artificio. Anticipato di una ventina di minuti per il rischio pioggia, lo spettacolo pirotecnico sul pontile di Vasto Marina è durato 15 minuti, dalle 23,39 alle 23,54.

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