Uil: «Carcere, in arrivo 14 poliziotti, ma anche 50 detenuti in più»

In arrivo 14 poliziotti, ma anche 50 detenuti in più. Il tanto agognato aumento di personale non allevierà il lavoro della polizia penitenziaria di Vasto, perché crescerà ulteriomente la popolazione carceraria del penitenziario di Torre Sinello.

Vasto: il carcere di Torre Sinello

«In arrivo – comunica Giovanni Notarangelo della segreteria locale della Uil pubblica amministrazione – 14 agenti di polizia penitenziaria nell’istituto vastese di Torre Sinello. Grazie al lavoro incessante delle organizzazioni sindacali, che denunciano giornalmente le difficoltà nell’operare in un contesto difficile e complicato qual è la casa lavoro di Vasto. Potrebbero sembrare tanti, una boccata d’ossigeno per il poco personale permanente, che da anni è ormai costretto a svolgere servizio con turni massacranti, convivere con eventi critici legati alla presenza di internati con diagnoxi psichiatrica; non sarà così, perché entro il 31 ottobre riaprirà la sezione terzo piano, ormai chiusa da oltre quattro anni, devastata dai detenuti ospitati a Vasto dopo l’epidemia dovuta al Covid 19. In parole povere, le 14 unità saranno assorbite dalla mole di lavoro che inevitabilmente comporterà l’apertura del piano detentivo. Oltre alla presenza fisica sulla sezione, ci sarà anche un aumento di lavoro per tutti gli altri uffici che regolano la vita all’interno dell’istituto».

«Voci sempre più insistenti danno per scontato l’arrivo a Vasto ci circa 50 detenuti che andranno a riempire il piano detentivo. Fa sorridere, per usare un eufemismo, come direttamente dai superiori uffici mettano nero su bianco che i lavori al terzo piano siano finiti; per questa organizzazione sindacale, a dire il vero, non sono mai iniziati. Ritinteggiare le camere di pernottamento, sistemare le serrature, qualche finestra, ma lasciare le docce in comune, continuare ad avere un impianto elettrico non a norma con le attuali leggi sulla sicurezza sul lavoro, un impianto idrico e termico obsoleto, infatti risulta che che l’acqua calda non è assicurata per le 14 ore per via delle caldaie vecchie di oltre quarant’anni. Il quadro che si presenta non è roseo come ci si protrebbe aspettare, ma la domanda che si pone questa organizzazione sindacale è la seguente: quali detenuti saranno trasferiti a Vasto, comuni? Custodia attenuata, pene medio lunghe, la speranza è quella che non siano rivoltosi, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Ad aggravare una situazione già compromessa da anni e non trascurabile è il fatto che verranno ospitati detenuti e internati nella stessa struttura suddivisa su tre piani», quindi «inevitabilmente si incontreranno» nonostante «gli stessi circuiti penitenziari vietino la promiscuità tra internati e detenuti. Questa segreteria locale ovviamente non può ritenersi soddisfatta da tale decisione presa dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, continuerà a denunciare tutti i diritti negati al personale di polizia penitenziaria della casa lavoro di Vasto. Ci si aspettava di più e si doveva fare di più».

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