Il verdetto sarà pronunciato martedì 30 settembre. In dirittura d’arrivo il processo di primo grado sull’operazione Repulisti, il blitz con cui nel 2020 la procura di Vasto la polizia avevano arrestato otto persone e denunciato a piede libero altre dieci, accusate di aver estorto denaro a un uomo che aveva perso il lavoro e aveva chiesto un prestito. Gli imputati sono 14, gli altri quattro sono usciti dal procedimento perché in due hanno patteggiato la pena, due sono stati assolti e uno è irreperibile, quindi la sua posizione è stata stralciata. Ieri è iniziata la discussione davanti al tribunale collegiale, composto dal presidente, Italo Radoccia, e dai giudici a latere Maria Elena Faleschini e Stefania Izzi.

La pm, Silvia Di Nunzio, ha chiesto condanne che vanno dai 4 anni ai 7 anni e 6 mesi, un’assoluzione e due proscioglimenti per intervenuta prescrizione. Martedì udienza alle 9,30 con le arringhe difensive, le eventuali repliche, poi i giudici si riuniranno in camera di consiglio per decidere. Il dispositivo della sentenza sarà letto in aula dal presidente Radoccia in tarda mattinata o, più probabilmente, nel primo pomeriggio.
Antonino Cerella, Fiorenzo Cieri, Alessandro Orlando, Alessandro Cerella, Arnaldo Tascione, Massimiliano Baccalà, Francesco Tascione, Giuseppe La Rana, Antonio Boschetti, Isabella Mugoni, Giuseppe Sciarretta e Danilo Leva.
L’indagine
Il 30 aprile 2020 scattarono gli arresti nei confronti di otto persone e altre dieci furono indagate a piede libero. Sequestro di persona, estorsione aggravata, usura, cessione di droga i reati ipotizzati.
Vittime di estorsione e usura un uomo che aveva perso il lavoro e si era trovato a chiedere un prestito a tassi esorbitanti, ma anche la sua compagna e i genitori di lui. Avevano deciso di sporgere denuncia a luglio del 2019. Le indagini erano state condotte dalla polizia e coordinate dall’allora procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio.
Nel blitz del 30 aprile 2020 erano stati impegnati 60 agenti del Commissariato di Vasto, allora diretto dal vice questore aggiunto Fabio Capaldo, e della Questura di Chieti, con l’ausilio del Reparto prevenzione crimine di Pescara e delle unità cinofile della Questura di Pescara. Avevano eseguito misure cautelari e perquisizioni domiciliari a Vasto, San Salvo e Gissi.
Secondo l’accusa, sia l’uomo che la compagna sarebbero stati sequestrati, minacciati e poi rilasciati. L’uomo e i suoi familiari avrebbero perso «la somma complessiva di 88mila 700 euro in contanti, oltre a uno scooter di sua proprietà», si legge nella nota diramata dalla polizia il giorno del blitz. Utilizzati nelle indagini «servizi di osservazione, controllo e pedinamento, i quali hanno consentito di cristallizzare alcuni degli incontri avvenuti tra la vittima e gli indagati. Sono stati acquisiti documenti bancari e fogli manoscritti a riscontro dei movimenti di denaro».