Non mancano le reazioni alla notizia dell’investimento del gruppo Toto a Vasto, inizialmente ipotizzato a Ortona [LEGGI]. «Con l’ok della giunta regionale l’investimento Renexia si farà a Vasto, che realizzerà un investimento di 400 milioni di euro, oltre 1.300 posti di lavoro, per la produzione di turbine eoliche. L’investimento era stato già annunciato in passato, ma con l’interesse su Ortona», scrive l’ex deputato Camillo D’Alessandro.
«La maggioranza dei cittadini di Ortona ha votato alle comunali ai due centrodestra poi andati al ballottaggio. Entrambi, Di Nardo e Fratino, con i loro partiti in Regione, hanno chiesto voti perché con loro finalmente Ortona sarebbe tornata a contare: la filiera Comune-Regione-Governo nazionale tutti di centrodestra, di più la filiera di Fratelli d’Italia Di Nardo-Marsilio-Meloni. I cittadini pensando che questo fosse un interesse per Ortona hanno votato».
«L’investimento di miliardi che porterà 1300 posti di lavoro, più l’indotto, andrà a finire a Vasto, non a Ortona come si annunciava prima della campagna elettorali. Questo investimento avrebbe cambiato la storia di Ortona e del territorio, la vita dei giovani, delle famiglie. Il sindaco di Vasto ha fatto il suo lavoro, si è candidato, ha messo sul tavolo disponibilità, ha lavorato per la sua città e per la sua gente. Il sindaco di Ortona no. E sugli spazi logistici e le connessioni infrastrutturali, con il binario che ora può entrare in banchina non c’era paragone tra le potenzialità di Ortona rispetto a Vasto».

«Con me in Regione non sarebbe mai accaduto, non in una competizione tra localismi, ma entrando nel merito del dossier, degli oggetti prevalenti punti di forza di Ortona rispetto ad ogni altra soluzione. Tanto è vero che dai primi annunci la stessa Renexia parlava di Ortona. Il sindaco doveva convocare Renexia, candidare la città, mettere allo stesso tavolo Marsilio (Fratelli d’Italia), il ministro D’Urso (Fratelli d’Italia) che ha curato il dossier e, se serviva, la presidente Meloni (Fratelli d’Italia) che è stata eletta in Abruzzo. Ma a Ortona non si amministra in nome e per conto dei cittadini, ma in nome e per conto di Fratelli d’Italia».
«Non so se c’è ancora da poter fare per recuperare l’investimento , ma il sindaco dovrebbe dimettersi per “alto tradimento” dei suoi amici di partito e di coalizione. Se fossi il sindaco Angelo Di Nardo, mi dimetterei, consegnerei la fascia a Marsilio, e gli direi che ha 20 giorni per riparare. Devi decidere Di Nardo: o difendi Ortona o gli amico del tuo partito».