Quindici bambini iscritti, «ma dai primi di ottobre saliranno a 19», tre maestre una cuoca e un’ausiliaria. Questi sono i numeri attuali dell’asilo nido Stella Maris di Vasto Marina dopo le polemiche per l’aumento della retta fino a 520 euro mensili. Li ha forniti Paola Cianci, assessora alle Politiche scolastiche del Comune di Vasto, rispondendo all’interrogazione di Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia) nella seduta di oggi pomeriggio del Consiglio comunale. Il plesso di viale Dalmazia è stato affidato in gestione alla cooperativa sociale Gialla di Guidonia Montecelio (Roma).

Il rappresentante del partito di Giorgia Meloni ha voluto sapere «quanti sono iscritti oggi? Per quali ragioni non è stata garantita trasparenza preventiva sull’affidamento privato e sulle tariffe? Quali iniziative il Comune ha in programma per il sostegno alle famiglie colpite dai rincari e se intende estendere i contributi a tutte le famiglie. Quali misure per garantire la continuità occupazionale?». Suriani, inoltre, ha chiesto perché il servizio mensa non è iniziato in concomitanza con l’inizio delle lezioni.
«Bisogna precisare – ha detto Cianci nella sua risposta – che negli asili nido il servizio mensa non parte mai dal giorno di apertura, perché la prima fase è dedicata all’inserimento dei bambini e delle bambine e, solitamente, nella seconda settimana di settembre riparte il servizio mensa, tant’è che è ripartito il 15 settembre negli asili Stella Maris, Tana dei cuccioli e San Paolo».
La titolare della delega alle Politiche scolastiche ha ammesso che «c’è stato un aumento significativo, che è stato deciso dalla cooperativa Gialla, la cooperativa aggiudicataria. Prontamente abbiamo ritenuto di dover incontrare le famiglie e i dirigenti della cooperativa proprio per dare a tutti la possibilità di esternare le loro esigenze e venire incontro alle loro necessità». L’aumento delle tariffe è stato disposto «in base all’esigenza di garantire la sostenibilità economica del servizio, i cui oneri sono a carico del gestore, in cui incide soprattutto, e anche giustamente, la copertura dei costi del personale qualificato, assunto in base al contratto collettivo nazionale». «La precedente cooperativa, la cui gestione è stata eccellente, evidentemente avrà ritenuto che la gestione portata avanti seppur con efficienza, dal punto di vista economico non era stata sostenibile».
I dati attuali: «I bambini ad oggi risultano 15 e, dai primi di ottobre, saliranno a 19».
Il costo che la società di gestione deve versare al Comune per ogni bambino «nel precedente bando era di 550 euro. Considerando l’aumento Istat che corrisponde all’incirca all’11 per cento, arriviamo alla stessa somma che è indicata nel bando della scorsa estate: siamo a circa 600 euro».
Per le famiglie degli alunni, invece, il Comune erogherà un contributo fino a 120 euro mensili, «In aggiunta a questo contributo, le famiglie potranno usufruire dell’assegno Inps che si aggira sui 200 euro mensili». In servizio nell’asilo Stella Maris «ad oggi risultano assunte tre educatrici, una cuoca e un’ausuliaria, resta da rissorbire un’unità a tempo determinato che come da accordi con la cooperativa. Verrà riassunta nel momento in cui aumenterà il numero degli iscritti».
«L’assessore sta cercando di rigirare la frittata», ha replicato Suriani. «Il Comune tutto il bando l’ha stimato sulla capienza massima di 40 alunni, l’onere della cooperativa sarà spropositato. La cooperativa precedente, alle nuove condizioni, si è guardata bene dal partecipare perché il Comune di Vasto ha sparato una cifra di 600 euro a bambino per 11 mesi l’anno, ma gli asili non funzionano 11 mesi l’anno». Secondo l’esponente di FdI, siamo di fronte a «una gestione approssimativa, fuori luogo, fuori tempo e penalizzante per le famiglie».