1,2 milioni di euro dal Mase, «A Pollutri il primo hub industriale italiano per le batterie esauste»

1,2 milioni di euro per fare dello stabilimento di Pollutri il primo hub industriale italiano per il riciclo delle batterie al litio e alcaline e il recupero di materie prime critiche e strategiche (litio, cobalto, nichel, manganese, rame, alluminio e grafite).

Il progetto Batman (Battery Treatment and Management) di Haiki+ e Cobat Ecofactory, sviluppato con l’Università dell’Aquila e Smart Waste Engineering, ha ottenuto dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica il punteggio più alto in graduatoria (92/100) e riceverà 1,2 milioni di euro di finanziamento a fronte di investimenti complessivi di 1,94 milioni di euro.

Parliamo dello stabilimento sulla fondovalle Sinello che all’inizio dell’anno ha ottenuto il via libera definitivo dalla Regione per il trattamento, tra recupero e stoccaggio, di 23.474 tonnellate annue massime di rifiuti. Nel procedimento autorizzativo, le prescrizioni della Regione riguardavano proprio il recupero delle pile al litio; su questo punto, la società (la holding milanese Haiki+) ha precisato a Chiaro Quotidiano che avrebbe lavorato per l’ottenimento anche di quest’ulteriore autorizzazione.

L’impianto del Vastese sarà il cuore del progetto: «Un’infrastruttura unica nel suo genere: innovativa e progettata con criteri di alta sostenibilità ambientale (grazie anche alla presenza di un impianto fotovoltaico di circa 0,6MWp finalizzato alla produzione e all’autoconsumo di energia rinnovabile), e dedicata al trattamento e al recupero di batterie a fine vita al litio ed alcaline».

Nel progetto, Cobat Ecofactory coordinerà le attività e guiderà lo sviluppo dei processi industriali, mentre l’Università dell’Aquila – già partner di Haiki+ in un accordo quadro quinquennale siglato a febbraio 2025 – realizzerà una linea pilota nella propria sede occupandosi delle attività di trasferimento tecnologico e di ricerca industriale relativa ai processi idro-metallurgici. Smart Waste Engineering, ex spin-off della stessa università, supporterà l’ingegnerizzazione degli impianti idro-metallurgici e la loro replicabilità in altri impianti di trattamento.

«Con il progetto Batman facciamo un passo concreto verso il futuro. Questo riconoscimento conferma la solidità della nostra strategia e la capacità del gruppo di unire innovazione tecnologica, ricerca scientifica e visione industriale», le parole di Giovanni Rosti, amministratore delegato di Haiki+.

Dai dati forniti dalla società si apprende che, grazie anche al nuovo progetto, il sito pollutrese potrà raggiungere una capacità di gestione di 4mila tonnellate annute di batterie al litio e 3mila tonnellate di batterie alcaline. Le prospettive parlano di creazione di almeno 20 nuovi posti di lavoro entro cinque anni. L’obiettivo è il recupero fino al 95% delle materie prime critiche, con riduzioni del 95% nel consumo idrico e del 30% delle emissioni di CO₂.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *