L’asilo Stella Maris «da fiore all’occhiello a fallimento annunciato». FdI attacca la giunta Menna dopo le proteste dei genitori per l’aumento delle rette fino a 520 euro al mese. «Famiglie e bambini abbandonati dall’amministrazione», scrivono in un comunicato stampa i consiglieri comunali Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo.

«Lo Stella Maris, asilo nido comunale che negli ultimi anni era diventato un modello educativo per la città e un punto di riferimento per decine di famiglie, rischia oggi di chiudere i battenti per colpa delle scelte improvvisate e poco trasparenti dell’amministrazione comunale. Dopo anni in cui il servizio, pur partito tra mille difficoltà, aveva saputo conquistarsi la fiducia di tanti genitori e diventare un presidio educativo fondamentale, l’amministrazione ha deciso, senza un vero confronto con la città e senza un’adeguata comunicazione, di procedere con una nuova privatizzazione, che prevede un canone doppio per la cooperativa affidataria. Una scelta, quella del bando a canone raddoppiato, calata dall’alto, che si è tradotta in un aumento vertiginoso delle rette per gli utenti – fino al 70% – con costi passati da 250 a 450 euro per il part-time e da 320 a 520 euro per il tempo pieno».
Prospero, Suriani e Giagiacomo criticano l’amministrazione di centrosinistra anche dopo l’annunciato contributo da 120 euro: «Come se non bastasse, l’avvio del servizio è avvenuto in ritardo, dal 1° al 4 settembre, e senza mensa attiva. A ciò si aggiunge un ulteriore elemento di discriminazione: il contributo comunale annunciato dall’amministrazione riguarda solo i residenti di Vasto, escludendo di fatto circa metà delle famiglie coinvolte. Una gestione che divide anziché unire, e che lascia decine di genitori senza soluzioni praticabili. Oggi i numeri parlano chiaro: soltanto 4 bambini iscritti, 38 famiglie in difficoltà, 6 lavoratori a rischio. Un patrimonio educativo costruito negli anni rischia di andare disperso per colpa dell’incapacità politica di chi governa la città. Ancora più grave è la mancanza di trasparenza contrattuale: ci sono famiglie che hanno iscritto i propri figli senza avere ancora in mano il regolamento predisposto dalla cooperativa. In particolare, non risultano chiariti aspetti fondamentali come i vincoli economici e gestionali legati alla cessazione anticipata della frequenza. Una situazione che lascia i genitori nell’incertezza, privi di informazioni essenziali per assumere decisioni consapevoli, e che alimenta il senso di sfiducia nei confronti del servizio».
I tre rappresentanti del partito di Giorgia Meloni annunciano di aver «depositato un’interrogazione urgente in Consiglio comunale per chiedere al sindaco e alla giunta di assumersi le proprie responsabilità. Chiediamo di sapere quali soluzioni concrete intendano adottare per garantire la continuità del servizio, sostenere tutte le famiglie senza esclusioni e salvaguardare i lavoratori. Il diritto all’educazione dei bambini e il sostegno alle famiglie non possono essere sacrificati sull’altare dell’improvvisazione politica. Lo Stella Maris non può morire così: pretendiamo risposte immediate e atti concreti. L’amministrazione deve restituire a questo asilo il ruolo che merita, quello di presidio educativo e sociale per l’intera comunità, non di caso sociale nato dall’incapacità di chi governa».