Lentella si ferma per salutare Kevin. «Abbiamo il cuore spezzato, ma sappiamo che sarai sempre con noi»

È il giorno del dolore a Lentella. Il paese si è raccolto in piazza Garibaldi per l’ultimo viaggio di Kevin Trofino, il 28enne la cui vita si è interrotta troppo presto domenica scorsa in un incidente in moto. In centinaia si sono stretti nell’abbraccio collettivo ai genitori Stefania e Giuseppe, alla sorella Noemi e alla compagna Melissa e al resto della famiglia.

Bandiere a mezz’asta e tutto il paese in lutto, non solo come da ordinanza del sindaco Marco Mancini, ma come accade in ogni piccola comunità dove il dolore diventa di tutti. Il rito funebre si è tenuta nella piccola chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Qui, ieri è stata allestita la camera ardente e dall’arrivo della salma in tanti hanno voluto esserci per un ultimo saluto allo sfortunato giovane. Tantissimi i giovani presenti, molti dei quali arrivati in moto.

È toccato a don Simone Calabria, tornato per l’occasione, cercare di lenire tanto dolore. Parroco per otto anni in paese, conosceva bene il 28enne e la famiglia. Struggente la lettera della compagna Melissa. Con lei, da qualche tempo Kevin aveva iniziato un nuovo capitolo in paese dopo vari anni di viaggi all’estero per lavoro a bordo delle navi da crociera. Aveva scelto di cambiare lavoro per questo motivo, per costruirsi un futuro dov’è cresciuto. «Con te ho imparato cosa significa amare. Ancora non riesco a crederci e forse non ci riuscirò mai. Sarai sempre a un millimetro dal cuore, come amavi ripetermi».
Colme di affetto anche la parole del cognato Alain che ha conosciuto Kevin quando era solo un ragazzino instaurando con lui un rapporto speciale: «Devo ringraziarti perché è anche grazie a te che ho costruito una famiglia. I tuoi nipoti Alice e Leonardo ti amano davvero tanto»

Le moto dei giovani arrivati a Lentella per l’ultimo saluto

«Oggi è uno di quei giorni in cui il cuore sembra spezzarsi sotto il peso dell’ingiustizia, della rabbia, del dolore – il messaggio letto da Camillo, amico di sempre, in rappresentanza della classe 1996 – Avevi quel modo tutto tuo di esserci: con uno sguardo, una risata, un gesto silenzioso. Sapevi ascoltare. Sapevi divertire. Sapevi amare. La tua passione per il mare ti ha portato lontano da casa per anni. Hai fatto tanti sacrifici per inseguire i tuoi sogni, con impegno, dedizione e dignità. Ogni partenza era finalizzata ad aggiungere un tassello per il futuro che sognavi: una casa, una famiglia, una vita all’insegna dell’amore. Mi dicevi sempre “Questa volta sarà l’ultima partenza, perché ho quasi centrato l’obiettivo, appena possibile ti racconto”. Questa volta è proprio vero amico mio, salpi per l’ultimo imbarco. Io ti immagino al timone di una nuova rotta di luce e di pace, mentre navighi tra gli angeli del paradiso. Non ci saranno più le nostre lunghe chiacchierate, ma noi tutti ti porteremo nel cuore, in modo silenzioso e profondo e nei momenti belli ci volteremo con un sorriso, sapendo che un po’ di te sarà sempre lì con noi».

Tra la folla in piazza, oltre agli amministratori lentellesi, anche i rappresentanti della vicina Fresagrandinaria dove il giovane è andato a scuola, i dirigenti e tanti lavoratori della Pilkington di San Salvo, fabbrica in cui lavora il papà Giuseppe.
All’uscita del feretro il lancio di palloncini e il rombo delle moto ha accompagnato l’ultimo viaggio del giovane, sulle t-shirt di famigliari e amici: «Kevin per sempre con noi».

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