«Aumenti fino al 70%: retta da 320 a 520 euro. Così l’asilo Stella Maris rischia di chiudere»

Aumentano le rette dell’asilo nido Stella Maris di Vasto Marina, «fino al 70%: da 250 a 450 euro per il part-time, da 320 a 520 euro per il tempo pieno», protestano i genitori in una mail inviata alle testate giornalistiche locali. Nel 2022 Comune di Vasto ha riaperto la struttura di viale Dalmazia privatizzandone la gestione, che quest’anno è cambiata. «Se non si arriverà a dieci iscritti (e al momento ne sono cinque), l’asilo non riaprirà, con conseguente perdita di posti di lavoro e famiglie in seria difficoltà, perché gli altri nidi sono ormai tutti pieni. La retta è assolutamente proibitiva e totalmente fuori mercato rispetto alle rette dei privati locali», dicono i genitori dopo la riunione di ieri in municipio per un confronto con l’amministrazione comunale. «Nella riunione ci hanno promesso una revisione della retta entro 24/48 ore, facendo così slittare, ancor di più, l’eventuale riapertura, con conseguenti disagi per i genitori lavoratori», fanno notare le famiglie che si dicono «sfiduciate e deluse per l’alto rischio di vedere vanificato lo straordinario lavoro svolto dallo staff dello Stella Maris, che in questi tre anni ha saputo riportare agli antichi splendori il nido, come testimonia l’aumento esponenziale di iscritti, passato da 11 del primo anno a 38 dell’ultimo».

Vasto Marina: l’asilo nido Stella Maris (foto da Google street view)

«Il 29 agosto con un preavviso di 72 ore hanno aumentato le rette del nido in maniera spropositata , arrivando a prezzi proibitivi per le famiglie e ci troviamo al 4 di settembre senza assistenza scolastica».

La lettera delle famiglie

«Da modello educativo comunale a caso sociale: l’asilo nido Stella Maris di Vasto, dopo la privatizzazione e il rincaro delle rette, vive un momento di forte crisi.
Da servizio comunale poco frequentato a modello educativo per la città, l’asilo nido Stella Maris di Vasto negli ultimi anni era diventato un punto di riferimento per tante famiglie. Oggi, però, la sua improvvisa privatizzazione, i rincari delle rette e l’incertezza dei servizi hanno generato malumori e preoccupazione.
Già a giugno il Comune aveva annunciato l’affidamento a un soggetto privato, senza fornire dettagli concreti. La sorpresa è arrivata solo a fine agosto: il nido avrebbe riaperto in ritardo (dal 1° al 4 settembre) e senza mensa attiva. Ma soprattutto, le rette sono state ritoccate al rialzo con aumenti fino al 70%: da 250 a 450 euro per il part-time, da 320 a 520 euro per il tempo pieno.

Una stangata che ha messo in seria difficoltà i genitori lavoratori, molti dei quali hanno già rinunciato ad asili pubblici e privati, ormai pieni ,perdendo tempo prezioso per trovare un’altra soluzione per l’istruzione dei propri figli

Il 3 settembre, nella sala consiliare del Comune, si è svolta una riunione molto partecipata con famiglie, personale educativo, la nuova cooperativa e l’amministrazione comunale.
Dopo ore di dibattito, però, non è arrivata alcuna soluzione: la cooperativa non intende abbassare i prezzi, mentre il Comune ha confermato un possibile contributo economico ma solo per i residenti di Vasto, escludendo così circa metà delle famiglie coinvolte.
La situazione oggi è critica: 38 famiglie non sanno come garantire l’assistenza ai propri figli, soltanto 4 bambini risultano iscritti e 6 posti di lavoro sono a rischio.
Se i numeri non dovessero crescere, il nido potrebbe chiudere definitivamente, cancellando anni di lavoro e di fiducia costruita con la comunità.

Delusi dall’assenza di risposte, i genitori stanno valutando iniziative collettive e richieste formali di chiarimento. Lo spettro della chiusura dello Stella Maris apre un confronto inevitabile: Quale futuro per i servizi educativi nella città di Vasto e per le famiglie che vi fanno affidamento?».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *