È ancora incredula la comunità lentellese dopo la morte a soli 28 anni di Kevin Trofino, Il giovane, domenica mattina, ha perso la vita in un incidente sulla SS16 in territorio di Vasto. Per dare l’ultimo saluto al 28enne, bisognerà attendere l’autopsia, della quale si aspetta il conferimento. La salma, dopo l’incidente, è stata trasferita a Chieti per l’esame disposto dal pm del tribunale di Vasto, Vincenzo Chirico.

Il 28enne da non molto era tornato a vivere a Lentella e il piccolo paese, dove tutti lo conoscevano, oggi è stravolto dal dolore. La tragica notizia ha sconvolto i suoi coetanei, gli appartenenti alla classe 1996: solo sei giovani che, nel corso del tempo, hanno stabilito legami fortissimi, ognuno con il proprio percorso di vita, ma sempre pronti a ritrovarsi quando le strade tornavano a incrociarsi in questo lembo d’Abruzzo.

Dopo l’incidente, i compagni di classe di Kevin – Petra, Meshua, Camillo, Davide e Alex – si sono riuniti per ricordarlo, tra inevitabili lacrime e aneddoti divertenti: un modo per stare ancora insieme in attesa dell’ultimo saluto quando potranno stringersi alla famiglia, ai genitori Stefania e Giuseppe, alla sorella Noemi e alla fidanzata Melissa.

Le loro parole raccontano l’amico di sempre e il dolore di questi giorni:
«Kevin, amico nostro…
Ci sono notizie che non si riescono proprio a mandare giù, il tuo nome, associato a un incidente, ci ha spezzato il fiato e il cuore. Facciamo ancora fatica a crederci perché uno come te era troppo pieno di vita per lasciarla così, all’improvviso.
Sei stato un ragazzo d’altri tempi: dolce, umile, sempre con quel sorriso buono stampato in faccia e con la battuta pronta, capace di farci ridere anche nei momenti più bui.
Hai lavorato duro per costruire il tuo sogno, una casa nuova, nel tuo paese, tra le tue radici; noi che ti conosciamo da una vita sappiamo bene quanta passione e quanti sacrifici ci hai messo.
Non volevi solo costruire dei muri: volevi costruire un futuro.

Ora che il tempo sembra essersi fermato, vogliamo ricordarti con il sorriso, quello che avevamo in prima elementare, quando sei diventato il protagonista di uno degli aneddoti più divertenti della nostra infanzia. Stavamo per iniziare una verifica e, approfittando di un attimo in cui la maestra era uscita, con una delle tue idee geniali, hai deciso di incollare i banchi con la colla, così la maestra non avrebbe potuto separarci e la verifica l’avremmo fatta tutti vicini vicini. Peccato che la colla non fosse così potente come speravi: la maestra entrò, ci guardò un attimo perplessa, ci staccò tutti come niente fosse.
Noi che ridevamo come matti… hai sempre avuto quel modo tutto tuo di rendere le cose indimenticabili.
Ecco, Kevin era così: imprevedibile, creativo e sempre capace di farci ridere anche quando le cose non andavano come previsto.
Cosi ti vogliamo ricordare Kevin: vero, spontaneo, pieno di vita.
Con le lacrime agli occhi, ma anche con un sorriso, ti abbracciamo forte, come facevamo un tempo, la tua classe 1996 di Lentella.
Sarai sempre con noi».