Un’opera ferma al palo: il caso dell’arena di Cupello

Nel 2022, attraverso la pagina Facebook ufficiale del Comune di Cupello, gli amministratori annunciavano con soddisfazione l’avvio dei lavori per la realizzazione dell’arena comunale. Un progetto presentato come imminente, con la promessa di dotare il territorio di una struttura capace di ospitare eventi e iniziative culturali.

A distanza di oltre due anni, però, la realtà restituisce un quadro molto diverso. L’arena si presenta ancora oggi in condizioni di abbandono, tra erbacce e degrado, senza alcuna traccia di quell’investimento che avrebbe dovuto restituire alla comunità un luogo di aggregazione.

A luglio 2024, rispondendo a un’interrogazione del gruppo di minoranza, il sindaco ha dichiarato che sono stati già spesi circa 300mila euro, ricorrendo a un mutuo, e che si è in attesa di ulteriori finanziamenti per poter proseguire i lavori. Un dato che solleva inevitabili interrogativi, soprattutto considerando che il Comune versa in una situazione di predissesto finanziario: in un simile contesto, la gestione delle risorse pubbliche dovrebbe essere improntata alla massima prudenza e concretezza.

Il rischio evidente è quello di trasformare un progetto di interesse collettivo in un’opera incompiuta, con un debito già contratto e nessuna utilità reale per i cittadini. Accanto all’arena, però, campeggia un monito del poeta cupellese Giovanni D’Alberto: «Armi non vidi… a giovani parlai. Dissi di savi della Grecia antica. Pitagora citai: fate che la grave pietra del sonno non cali sopra i vostri occhi e li chiuda se prima non vi fate tre domande. Oggi cos’ho fatto? Che ho fatto e non avrei dovuto fare? O non ho fatto e avrei dovuto fare?»
Un invito alla riflessione che sembra calzare perfettamente anche alla classe dirigente: chiedersi non solo cosa sia stato fatto, ma soprattutto cosa non si è riusciti a fare.

Va sottolineato infine che la responsabilità politica non può essere liquidata con il consueto richiamo agli amministratori precedenti. Oltre il 60% dell’attuale giunta siede in Comune da più di dieci anni: la continuità amministrativa impone di assumersi l’onere delle scelte e dei risultati, senza ricorrere a facili giustificazioni. L’arena di Cupello, ad oggi, rappresenta dunque non solo un’occasione mancata per la comunità, ma anche un caso emblematico di gestione discutibile delle risorse pubbliche in un momento delicato per la stabilità finanziaria dell’ente.

Gianluca Garofalo

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