Profanarono con le zappe una tomba nel cimitero di Cupello: tre giovani del posto davanti al giudice

Tre diciannovenni il prossimo 12 novembre dovranno comparire davanti alla giudice del tribunale di Vasto Stefania Izzi, con rito immediato, per rispondere della profanazione di una tomba nel cimitero di Cupello. I fatti risalgono al 7 giugno scorso. I tre, tutti di Cupello (F.D.F., M.M. e D.G.A.) entrarono nel camposanto dirigendosi verso una cappella. Qui, usando delle zappe rubate poco prima, hanno aperto la bara del defunto di una famiglia cupellese.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di individuarli. Obiettivo del raid era quello di, come nella motivazione di richiesta di rinvio a giudizio del pm Domenico Seccia, appropriarsi di monili in oro e di altri oggetti di valore che pensavano potessero trovarsi all’interno della bara. I tre dopo essere entrati nella cappella, hanno rimosso le coperture di due lapidi di marmo e, dopo aver distrutto la parete, hanno scassinato la bara di zinco all’altezza delle mani e del bacino della salma. I tre sono rimasti a mani vuote perché nessun oggetto di valore era stato tumulato con la salma.

Il fatto aveva sconvolto la cittadina suscitando grande sdegno. I tre giovani sono difesi dai legali Alessandro Besca, Alessandro Orlando e Davide Memma. La famiglia del defunto del quale è stata profanata la salma si è affidata all’avvocato Antonello Cerella e si costituirà parte civile e avanzerà la richiesta di risarcimento dei danni.

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