Tagli alle riserve naturali, «Dalla Regione ancora una volta, soltanto rinvii e promesse vaghe»

«Ancora una volta, soltanto rinvii e promesse vaghe». Le associazioni Ambiente e/è Vita Abruzzo, Legambiente Abruzzo e WWF Abruzzo tornano a denunciare i tagli ai fondi per le riserve naturali regionali: «nonostante l’assestamento di bilancio sia stato approvato dal consiglio regionale nella seduta del 5 agosto, non è arrivata alcuna risposta concreta. Si ipotizza un possibile “ripristino” dei fondi tagliati, ma solo in presenza di nuove entrate e in proporzione a queste ultime. In altre parole: nessuna certezza, nessuna garanzia. Solo un forse».

L’oasi di Serranella, una delle riserve colpite dai tagli

A sollevare le proteste c’è il fatto che «i tagli sono avvenuti senza alcuna valutazione sull’efficienza o sull’appartenenza al sistema Natura 2000. Nessun criterio trasparente, nessun ascolto degli enti gestori. Una decisione unilaterale, priva di confronto. A oggi, non è stata inviata alcuna comunicazione ufficiale ai Comuni, che ricoprono il ruolo di enti gestori delle riserve».

A oggi, quindi, gli enti gestori non conoscono: l’ammontare della quota residua dopo i tagli previsti per il 2025; le tempistiche per l’erogazione delle risorse; eventuali proposte di riforma del sistema delle riserve; criteri per valutare efficacia ed efficienza; linee guida, obiettivi o strategie future. Una situazione che rischia di provocare la paralisi amministrativa e gestionale delle Riserve senza certezze su chi garantirà i servizi di tutela ambientale, educazione e valorizzazione del territorio.

«La scadenza amministrativa del 31 luglio per l’assestamento del bilancio degli enti locali è stata superata. Un ritardo che ha impedito ai Comuni di poter includere le somme nei propri assestamenti di bilancio, con scadenza fissata per legge al 31 luglio, rendendo ancora più difficile, in molti casi impossibile, la programmazione delle attività ordinarie e straordinarie delle Riserve».

«Dopo mesi di attesa e ripetuti solleciti, questo silenzio pesa come un macigno su tutto il sistema delle aree protette regionali, già duramente colpito dal taglio presumibilmente di oltre 460mila euro disposto dalla giunta regionale nel bilancio 2025. Con quasi 4mila firme raccolte sulla petizione pubblica #SOSRiserveRegionali, e il sostegno crescente di cittadini, amministratori e associazioni, continueremo a chiedere trasparenza, rispetto istituzionale e impegni chiari. Non c’è più tempo da perdere è necessario dare certezze».

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