«La Asl non ha soldi per i farmaci oncologici, devo farmi curare a Milano»

Torna a Vasto per proseguire le cure oncologiche iniziate a Milano, ma gli viene comunicato che la Asl non ha soldi per comprare il farmaco, quindi l’unica soluzione per proseguire il trattamento sanitario è ripartire per il capoluogo lombardo. Succede M.L.V., che ha scritto a Chiaro Quotidiano perché diventi di dominio pubblico la grave carenza di farmaci di fondamentale importanza.

Il 31 luglio «sono stato convocato presso il reparto di Oncologia dell’ospedale di Vasto per effettuare gli esami ematici propedeutici alla somministrazione della terapia immunoterapica per la patologia oncologica di cui sono affetto. Tale terapia era stata avviata mesi fa presso un centro specialistico di Milano, ma, desideroso di tornare a casa e affrontare il percorso terapeutico vicino alla mia famiglia, avevo preso contatto con l’unità operativa vastese, che si era detta disponibile a proseguire la cura in loco.

Con mio grande stupore, il pomeriggio prima della somministrazione prevista, sono stato informato che il farmaco non era disponibile, che l’Azienda Sanitaria non poteva procedere all’acquisto per mancanza di fondi e che, se avessi voluto rispettare i tempi prescritti per il trattamento, l’unica soluzione sarebbe stata tornare a Milano, dove almeno vi era certezza dell’erogazione del farmaco. Mi è stato detto chiaramente che, a causa della mancanza di risorse economiche, nella nostra Asl Lanciano-Vasto-Chieti non si sa quando sarà nuovamente possibile ordinare e somministrare tali farmaci. Ritengo che questa situazione sia non solo gravissima, ma profondamente ingiusta, e che metta a rischio la salute e la dignità di tanti pazienti.

Senza entrare nel dettaglio della mia vicenda personale, ciò che colpisce maggiormente è l’imbarazzante silenzio delle istituzioni, dei sindaci del territorio, dei medici di base che vedono i propri assistiti costretti a curarsi altrove, lontano dai propri affetti, in cerca di ciò che dovrebbe essere garantito: il diritto alla salute. Tutto ciò avviene mentre la Regione Abruzzo sarà comunque chiamata a rimborsare alle Asl fuori regione i costi delle cure che non riesce a garantire localmente. È uno scandalo che dovrebbe suscitare l’indignazione dell’intera collettività.

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