Il Gambero Rosso esalta le qualità del brodetto alla vastese: «È una religione»

Il Gambero Rosso esalta le qualità del brodetto alla vastese. Il sito Internet della celebre guida gastronomica dedica un articolo al piatto principe della tradizione culinaria di Vasto. «Tutti i segreti del brodetto alla vastese», ha titolato Valentina Marino il 1° agosto su Gamberorosso.it: «Sul litorale abruzzese la zuppa di pesce è una religione: pesci scelti, tempi precisi sugo denso e spaghettini finali buttati nel tegame». Infatti, «la preparazione è sempre un rito, richiede conoscenza delle caratteristiche e dei tempi di cottura delle diverse tipoligie impiegate, un largo e pesante tegame di coccio che assicuri la lenta distribuzione del calore».

(Screenshot tratto da Gamberorosso.it)

«A Vasto, e in generale nel litorale sud abruzzese al confine col Molise, anche noto come Costa dei Trabocchi, per lu vrudatt si procede in questo modo: aglio e olio a crudo, passata di pomodoro pera d’Abruzzo (e niente spruzzata di aceto come avviene per quello marchigiano) e poi seppie per prime, dopo una decina di minuti razza, palombo, coda di rospo, scorfano, merluzzi e sogliole di grandi pezzature più i crostacei (scampi, mazzancolle, canocchie se è la loro stagione), bandito il pesce azzurro. Ancora una ventina di minuti a fuoco dolce e per ultime arrivano cozze e vongole e, a fuoco spento, una manciata di prezzemolo tritato».

E poi l’usanza di utilizzare il sugo rimasto sul fondo del tegame per condire «una presa si spaghettini» e «godere fino all’ultimo del prelibato concentrato di mare rimasto».

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