Sinistra Civica Ecologista (Sce) non è rassicurata dalle dichiarazioni della sindaca Emanuela De Nicolis in consiglio comunale. L’argomento è il taglio massivo di alberi in viale Belgio. La lista che alle ultime Amministrative ha sostenuto Fabio Travaglini chiederà un accesso agli atti per esaminare la documentazione citata dalla prima cittadina, ora non disponibile online né citata negli atti presenti.
«Grazie all’interpellanza presentata in consiglio comunale da Fabio Travaglini, è stato possibile portare alla luce pubblicamente le dinamiche e le giustificazioni fornite dall’amministrazione sul taglio degli alberi in via Belgio – scrive Sce – Un’interpellanza a cui abbiamo contribuito come Sinistra Civica Ecologista, convinti che la partecipazione attiva e il controllo civico debbano avere un ruolo centrale nella gestione del bene pubblico».
Durante il consiglio, la sindaca De Nicolis ha dichiarato che il taglio degli alberi in via Belgio è stato autorizzato dopo «un sopralluogo accurato della task force Ambiente» e «all’esito della perizia di un agronomo incaricato da Arap, il quale ha analizzato le alberature, individuando quelle pericolanti o giunte al limite massimo di vita»
«La formula è efficace: tutela dell’incolumità pubblica, agronomo, limite di vita – scrivono in una nota gli attivisti di Sinistra Civica Ecologista – Peccato che, nei documenti ufficiali pubblicati da Arap e disponibili online, di quella perizia non c’è traccia. L’abbiamo cercata. Ovunque. Non è allegata all’avviso pubblico. Non è citata nella proposta di determina. Non compare nella determina definitiva (n. 200/2025). Non è disponibile nella sezione “Amministrazione trasparente”. Eppure, dovrebbe essere il documento chiave. Se davvero c’è stata una valutazione tecnica sulle condizioni delle alberature, perché non è stata pubblicata?».

«La cosa si complica ulteriormente quando, nel testo dell’avviso pubblico, si legge che sarà direttamente l’Ufficio UT6 Arap a “indicare al soggetto affidatario gli esemplari su cui intervenire e le modalità”. Tradotto: non c’è un elenco chiaro degli alberi da abbattere, né un criterio pubblico visibile. Sembra che a decidere, e indicare al momento, è l’ente stesso che gestisce il cantiere. Se così fosse significherebbe che la valutazione interna fatta dall’ente stesso, autorizza, esegue e beneficia del lavoro, senza una perizia terza. Meglio definirla un’autocertificazione tecnica. La stessa mano che decide taglia. E questo è un problema, anche solo in termini di trasparenza».
«E sulla ripiantumazione? Anche qui, le dichiarazioni pubbliche sono rassicuranti: “è previsto un rinnovo delle alberature, con un consiglio sulle tipologie autoctone da piantare”. Ma gli atti dicono altro. Il documento ufficiale Arap recita: “L’Arap si riserva la facoltà di affidamento a titolo oneroso di piantumazioni di nuove essenze arboree. Non un piano. Non un impegno. Una possibilità eventuale. A pagamento. Per questo intendiamo presentare, nei prossimi giorni, una formale richiesta di accesso agli atti».
«Chiederemo di visionare la relazione agronomica. Chiederemo i criteri di selezione degli alberi da abbattere. Chiederemo chiarezza sulle eventuali piantumazioni, sui tempi e sulle modalità. Perché un intervento così impattante sull’ambiente urbano deve poggiare su basi documentali trasparenti e verificabili. Il verde pubblico non è un arredo da cantiere. È parte della salute urbana, del microclima, della vivibilità di chi abita, lavora e attraversa San Salvo ogni giorno. E chi lo gestisce ha il dovere di dimostrarlo. Non a parole, ma con gli atti. Se hai documenti, segnalazioni, fotografie o anche solo domande, contattaci. Se vuoi unirti a questa richiesta di chiarezza, siamo qui. Perché i cittadini non sono spettatori».